Avvistamenti di "temibili" Vermocane anche nella Sibaritide. Niente panico, ci sono sempre stati!
Rappresentano una minaccia per l'ecosistema marino e per i pescatori (che ci combattono da sempre) perché divorano tutto ciò che incontrano. Ma non è letale per gli esseri umani. Ora la sua presenza si sta espandendo... ma in altri mari
CORIGLIANO-ROSSANO - Con l'inizio della stagione estiva sono giunte diverse segnalazioni di avvistamenti nelle acque e sulle spiagge di Corigliano-Rossano e della Sibaritide, soprattutto nei tratti di costa caratterizzati da ghiaia, pietrisco o scogli, di esseri simili a lombrichi ma conosciuti con il nome di vermocane, la cui presenza sta destando non poca preoccupazione e e infondendo allarme tra i bagnanti. La verità, però, è che si tratta più di suggestione, dovuta alla mediaticità del fenomeno della sua proliferazione nel Mediterraneo, che non di un vero e proprio "allarme invasione".
Quest'animale marino, conosciuto anche come "verme di fuoco" o “tegna barbuto”, appartiene alla classe dei Policheti. Nasce nelle zone tropicali dell'Oceano Atlantico, ma da diversi anni ha iniziato ad occupare anche le acque del Mar Mediterraneo, soprattutto le zone del litorale jonico italiano. Vi starete chiedendo il perché di questa "invasione"? Colpa del cambiamento climatico, la temperatura delle nostre acque, infatti, è sempre più in aumento, sempre più calde, creando così un habitat ideale per questa specie termofila.
Come riconoscerlo? Ha il corpo rivestito di ciuffi di setole, dalle tonalità accese del rosso e del bianco, la cui lunghezza può andare dai 20 ai 30 cm. Sono dotati di aculei urticanti che, penetrando nella pelle dell'uomo, possono infiggere punture dolorose provocando bruciori, eritemi, pruriti e intorpidimenti. Il suo corpo, inoltre, se spezzato ha la capacità di rigenerarsi.
Sono carnivori e molto affamati. Proprio per questo rappresentano una minaccia sia per l'ecosistema marino, perché si alimentano di tutto ciò che incontrano come ad esempio coralli, gorgonie, stelle marine e meduse, sia per i pescatori, perché impigliandosi tra le reti finiscono col divorare il pesce appena pescato.
Se si viene punti? La buona notizia è che non è letale per noi esseri umani. Bisogna rimuovere delicatamente le setole rimaste in contatto con la nostra pelle, aiutandosi con una striscia di nastro adesivo, e successivamente applicare sulla zona interessata una pomata al cortisone.
la foto in copertina è stata pubblicata dalla pagina Fecabook Schiavonea Beach