13 ore fa:La Sibari-Roseto inizia a materializzarsi: «Siamo in perfetto orario!»
15 ore fa:Arriva in Calabria la campagna della Fp Cgil "Curiamoci di noi"
20 minuti fa:Longobucco sostiene il diritto studio attraverso i servizi di refezione e trasporto
13 ore fa:Sui cantieri del Terzo Megalotto
14 ore fa:«San Nilo, uomo di pace. Ha saputo incarnare le beatitudini»
15 ore fa:Consorzio Igp Clementine di Calabria: Più rigore nei controlli per tutelare il prodotto
16 ore fa:Sila, usano fitofarmaci senza autorizzazione: multa superiore ai 13mila euro
14 ore fa:Pietro Falbo è il nuovo Presidente di Unioncamere Calabria
12 ore fa:Reazioni avverse di farmaci e vaccini, torna a operare il Centro Regionale di Farmacovigilanza Calabria
12 ore fa:100mila euro dalla Regione per eventi Co-Ro, Straface: «Così sosteniamo i territori»

Avvistamenti di "temibili" Vermocane anche nella Sibaritide. Niente panico, ci sono sempre stati!

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Con l'inizio della stagione estiva sono giunte diverse segnalazioni di avvistamenti nelle acque e sulle spiagge di Corigliano-Rossano e della Sibaritide, soprattutto nei tratti di costa caratterizzati da ghiaia, pietrisco o scogli, di esseri simili a lombrichi ma conosciuti con il nome di vermocane, la cui presenza sta destando non poca preoccupazione e e infondendo allarme tra i bagnanti. La verità, però, è che si tratta più di suggestione, dovuta alla mediaticità del fenomeno della sua proliferazione nel Mediterraneo, che non di un vero e proprio "allarme invasione".

Quest'animale marino, conosciuto anche come "verme di fuoco" o “tegna barbuto”, appartiene alla classe dei Policheti. Nasce nelle zone tropicali dell'Oceano Atlantico, ma da diversi anni ha iniziato ad occupare anche le acque del Mar Mediterraneo, soprattutto le zone del litorale jonico italiano. Vi starete chiedendo il perché di questa "invasione"? Colpa del cambiamento climatico, la temperatura delle nostre acque, infatti, è sempre più in aumento, sempre più calde, creando così un habitat ideale per questa specie termofila. 

Come riconoscerlo? Ha il corpo rivestito di ciuffi di setole, dalle tonalità accese del rosso e del bianco, la cui lunghezza può andare dai 20 ai 30 cm. Sono dotati di aculei urticanti che, penetrando nella pelle dell'uomo, possono infiggere punture dolorose provocando bruciori, eritemi, pruriti e intorpidimenti. Il suo corpo, inoltre, se spezzato ha la capacità di rigenerarsi. 

Sono carnivori e molto affamati. Proprio per questo rappresentano una minaccia sia per l'ecosistema marino, perché si alimentano di tutto ciò che incontrano come ad esempio coralli, gorgonie, stelle marine e meduse, sia per i pescatori, perché impigliandosi tra le reti finiscono col divorare il pesce appena pescato. 

Se si viene punti? La buona notizia è che non è letale per noi esseri umani. Bisogna rimuovere delicatamente le setole rimaste in contatto con la nostra pelle, aiutandosi con una striscia di nastro adesivo, e successivamente applicare sulla zona interessata una pomata al cortisone. 


la foto in copertina è stata pubblicata dalla pagina Fecabook Schiavonea Beach

Luigia Marra
Autore: Luigia Marra

Mi sono diplomata al Liceo Classico San Nilo di Rossano, conseguo la laurea in Lettere e Beni Culturali e successivamente la magistrale in Filologia Moderna presso Università della Calabria. Amo ascoltare ed osservare attentamente la realtà di tutti i giorni. Molto caotica e confusionaria, ma ricca di storie, avvenimenti e notizie che meritano di essere raccontate.