Aggressione all'Istituto Itas-Itc, per Flc Cgil «la scuola deve essere un luogo sicuro per tutti»
A seguto del recente atto di violenza contro un docente di Rossano, l'organizzazione sindacale non ci sta: «Le misure repressive adottate dal Governo sono del tutto inadeguate in termini di pena e di misure preventive»
COSENZA - A seguti dell’ennesimo atto di violenza perpetrato, pochi giorni fa, a danno di un docente presso l'Istituto di Istruzione Superiore Itas-Itc di Rossano da parte di uno studente, risentito per aver preso un voto basso, interviene, tramite una nota stampa, Flc Cgil di Cosenza esprimendo forte biasimo.
«Respingiamo l’idea - rimarcano - che la scuola possa o debba essere quotidianamente teatro di aggressioni da parte di chicchessia. A volte abbiamo letto di genitori, altre volte di studenti e non da ultimo anche di docenti che individuano in atti violenti l’unica forma di dissenso che conoscono. Noi non ci stiamo».
«Sosteniamo - aggiungono - con decisione quanto sancito nel nostro statuto "La Flc Cgil assume la pace, il ripudio della guerra ed il rifiuto della violenza quali valori fondativi della propria identità; ricercare, conoscere, insegnare ed apprendere sono e devono rimanere risorse di pace".
«Riteniamo che le misure repressive adottate dal Governo, da ultimo, con la legge n. 25 del 4 marzo 2024, che inasprisce le pene per chi aggredisce il personale scolastico e introduce diverse misure per prevenire la violenza e migliorare la sicurezza nelle scuole, siano del tutto inadeguate. Al contrario - continuano - auspichiamo la diffusione di una cultura di disobbedienza civile e/o dissenso pacifica come struttura portante e principio educativo fondamentale della scuola».
«Chiediamo il rispetto dei principi costituzionali di libertà di insegnamento e di diritto alla istruzione attraverso strumenti di confronto e di democrazia tra tutti i protagonisti della comunità educante. La scuola deve essere un luogo sicuro per tutti» concludono.