Il Parco archeologico di Sibari in vetrina al Vinitaly, Demma: «La rivoluzione è iniziata»
Il direttore del Parco Archeologico di Sibari è intervenuto al salone internazionale del vino e dei distillati per far conoscere la storia della Calabria, intimamente legata a quella del vino: «Abbiamo una profondità storica invidiabile»
VERONA - È stata inaugurata ieri, a Verona, la 55^ edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, diventato un punto di riferimento nel panorama enologico mondiale. L’evento nasce in Italia ma la sua vocazione è diventata internazionale grazie al coinvolgimento dell’intera filiera vinicola globale. Un’occasione per migliorare ed accrescere le relazioni tra produttori, buyer e stakeholder e per condividere esperienze e competenze su uno dei prodotti di punta del settore enogastronomico italiano.
Proprio in virtù di questa apertura e tendenza alla sperimentazione, e grazie al prezioso lavor del Direttore Demma, il Festival del Vino ha deciso di fare tappa nella nostra regione, in uno dei luoghi più suggestivi ed importanti del territorio, dove la storia e la tradizione si uniscono: il Parco archeologico di Sibari (leggi qui la notizia).
«La grande ambizione – ha dichiarato il direttore Filippo Demma presente all’evento di inaugurazione a Verona - è far sapere al mondo che tutto è cominciato in Calabria. È un’ambizione che stiamo coltivando insieme al presidente Occhiuto, agli assessori Gallo e Varì. Se utile a questo scopo sarà organizzare il Vinitaly nel Parco archeologico di Sibari ci lavoreremo e ci proveremo con tutte le forze, compatibilmente con le necessità di tutela del sito. Ci stiamo lavorando e probabilmente ci riusciremo. L’ambizione è raccontare al meglio la Calabria».
E sul claim "dove tutto è cominciato", scelto per rappresentare la Calabria, Demma ha detto: «Finalmente decidiamo di far conoscere al mondo la nostra storia. Che il vino e che le più antiche testimonianze di consumo e addomesticazione della vite sulla penisola italica provenisse dalla Calabria, lo sappiamo da sempre, finalmente proviamo a raccontarlo nei nostri musei, nei nostri parchi archeologici, e proviamo a raccontarlo a chi di vino si occupa e al Vinitaly».
«La cultura di Sibari – ha aggiunto Demma – è la cultura della Magna Grecia. Abbiamo una profondità storica invidiabile, che trova in Sibari un suo punto focale. Il claim di questo Vinitaly 2024 dello stand della Regione Calabria è questo: dove tutto è cominciato. È la prima volta che viene utilizzato, lo sappiamo da secoli che tutto è cominciato da noi, è un bel segnale di cambiamento, così come è un segnale di cambiamento che nelle giornate in cui ci sono nei nostri musei, in particolari a Sibari, le domeniche gratuite, la gente viene e voglia fare l’abbonamento perché è consapevole che il nostro patrimonio culturale deve essere frequentato, non visitato una sola volta. Sono facce della stessa medaglia: le istituzioni che si rendono conto di avere un grande passato che deve essere divulgato e i cittadini che si rendono conto di essere comunità culturale. La rivoluzione è iniziata».