Borsa di Studio “Io non bullo”: pronta la quarta Edizione
Prima tappa il 5 aprile presso l'Auditorium del Liceo Scientifico di Rossano dove il Team di Esperti incontrerà gli studenti dell'Area Urbana di Rossano
CORIGLIANO-ROSSANO - È ormai ai nastri di partenza la quarta edizione della Borsa di Studio contro il Bullismo e Cyberbullismo che quest'anno cambia veste e anche nome trasformandosi in "Io Non Bullo...... Né mi sballo". La rivisitazione del progetto, nato come atto di sensibilizzazione di uno dei disagi che toccano da vicino i giovani studenti, quest'anno, accanto all' uso irresponsabile dei social, affronterà anche la tematica dell'abuso di alcol e sostanze stupefacenti che inducono i ragazzi ad azioni irresponsabili e pericolose per se stessi e per gli altri.
Gli incontri informativi interesseranno gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e saranno tenuti da esperti del settore che metteranno a disposizione dei giovani, le competenze maturate, ognuno Nel settore di propria spettanza, stimolando in essi una riflessione sul tema a seguito della quale verranno prodotti gli elaborati candidati all' attribuzione della Borsa di Studio.
La Borsa di Studio anche quest' anno è stata promossa da Associazione Mani in Alto e Camera Civile degli Avvocati di Castrovillari e patrocinata dall' Ordine degli Psicologi della Calabria e Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria.
A darne notizia gli Avvocati Patrizia Straface, Presidente dell'Associazione Mani in Alto e il Prof. Giovanni Brandi Cordasco Salmena, Presidente della Camera Civile degli Avvocati di Castrovillari.
Prima tappa il 5 aprile presso l'Auditorium del Liceo Scientifico di Rossano dove il Team di Esperti incontrerà gli studenti dell'Area Urbana di Rossano. «Quest'anno - dichiara soddisfatta Patrizia Straface - Presidente dell'Associazione Mani in Alto - l'adesione delle scuole è stata ancora più ampia rispetto gli anni precedenti, avendo suscitato l'interesse di studenti e docenti di una vasta area territoriale. Ciò se da un lato, purtroppo, denota la presenza del problema nel tessuto sociale, dall'altro è, però, un segnale positivo di assunzione di consapevolezza da parte del mondo della scuola dell'esistenza di esso e della necessità di attuare interventi di prevenzione e sensibilizzazione».