Grande successo per “Catui Aperti” ad Altomonte, un laboratorio di sviluppo locale e coesione sociale
Barbieri: «È ancora possibile recuperare questi luoghi». Il sindaco Coppola: «Solo se riusciremo a ridare vita e dinamicità ai nostri borghi, le aree interne potranno sopravvivere e creare lavoro ed economia»
ALTOMONTE - Borghi, prodottici tipici e sviluppo locale, di tutto questo si è parlato ad Altomonte nella tre giorni dell’evento “Catui Aperti”.
«Non è stata - riporta la nota - solo un’occasione per gustare i piatti della tradizione e riaprire i cosiddetti catui, ma soprattutto per fare un viaggio a ritroso nel tempo, quando i nostri centri storici erano pieni di gente, di persone che li abitavano, rendendoli non solo belli ma pieni di vita, di sogni e di speranza. Un tempo che vorremmo ritrovare perché la vita nelle vineddre, così come vengono chiamati in dialetto i vicoli che si dipanano tra una casa e l’altra e che si inerpicano verso la vetta del borgo dove solitamente sorge la chiesa più importante oppure il castello, era un susseguirsi di suoni, sapori e soprattutto di profumi che venivano dalle cucine delle nostre mamme e nonne, insieme con il profumo dei panni appena stesi che si confondeva, in inverno, con il sentore del fumo dei caminetti che, nelle giornate più umide e piovose, diventa ancora più intenso e aspro».
«È ancora possibile - ha affermato Enzo Barbieri, ideatore dell'evento - recuperare questi luoghi e farli ritornare spazi di sviluppo sociale e coesione facendo leva sulla gastronomia locale in particolare quella contadina, rurale e pastorale fatta di ingredienti semplici ma unici che riescono a trasformare luoghi come un vecchio magazzino in una cucina che per gusto e sapori non ha nulla da invidiare al ristorante più rinomato».
Una bella iniziativa che Giampietro Coppola, Sindaco del Comune di Altomonte, ha voluto recuperare: «Solo se riusciremo a ridare vita e dinamicità ai nostri borghi, le aree interne potranno sopravvivere e creare lavoro ed economia».
Gianluca Gallo, Assessore Regionale all’Agricoltura delle Regione Calabria, presente alla tavola rotonda che si è tenuta il 15 dicembre al Salone Razetti, ha messo in evidenza il notevole lavoro che il suo assessorato, insieme con i Gal, ha finora portato avanti per valorizzare le produzioni locali e tradizionali che rappresentano una peculiarità imprescindibile di sviluppo locale soprattutto per le piccole comunità e le aree interne. La Presidente del Gal Valle Crati, Rosaria Capparelli, ha ribadito l’impegno della sua struttura a sostenere e incentivare le attività di animazione e valorizzazione dei centri storici.
L’evento “Catui Aperti” è stato anche un laboratorio di coesione sociale, poiché ha visto tutta la comunità altomontese ritrovarsi nei luoghi della memoria per partecipare tutti assieme alla riuscita dell’evento: «La rinascita dei borghi e dei centri storici è subordinata alla partecipazione collettiva di tutta la comunità che deve essere protagonista dei processi di cambiamento».