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A Cassano Jonio un incontro sul tema della desertificazione bancaria

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CASSANO JONIO - Si è tenuto ieri nella sala consiliare "Gino Bloise" di Cassano un incontro-dibattito importante e molto partecipato sul tema: "Una banca di comunità nella Sibaritide - Contro la desertificazione bancaria" per discutere delle banche di comunità come opportunità di crescita economica territoriale e come strumento per arginare il fenomeno di desertificazione bancaria, ovvero della chiusura degli sportelli bancari, nella Sibaritide.

«Dalla relazione di Rosario Altomare, Direttore Generale BCC Mediocrati, - riporta la nota - è emerso che le banche di comunità, ispirandosi ai principi di Don Carlo De Cardona di Morano Calabro, sono banche di credito cooperativo che, anche in considerazione della nuova legge di riforma n. 49/2016, si basano sulla mutualità, la centralità del socio e il localismo, che investendo sul territorio di competenza tutto il risparmio raccolto,  contribuiscono al benessere delle comunità e allo sviluppo economico e culturale dei propri territori attraverso un'azione di responsabilità sociale».

Il sindaco Giovanni Papasso, invece, ha sottolineato come «la desertificazione bancaria sia un fenomeno, non solo locale o del comune di Cassano Jonio, ma internazionale e costituisce un fattore di marginalizzazione e un impulso indiretto allo spopolamento (meno credito, meno imprese, meno lavoro, meno giovani). «Vanno via i nuovi cervelli – ha sottolineato – così l'area si impoverisce sia di popolazione che culturalmente e, se a questo si aggiunge anche l'uso di tecnologia avanzate, abbiamo un processo che porta alla desertificazione bancaria che, a sua volta, impoverisce il territorio perché se non ci sono i numeri anche lo stato centrale abbassa i trasferimenti». Una grave situazione di cui dovrebbe farsi carico anche il Governo il cui impegno fino ad ora latita.

«S'è fatta comunità veramente – ha concluso – visto che all'evento c'era amministrazione comunale, la governance di un istituto bancario, commercialisti e imprenditori tutti insieme per discutere di un problema serio come questo. Abbiamo bisogno anche di riferimenti creditizi per evitare altri tagli. Se non c'è una presa di coscienza del Governo (dei cittadini e degli imprenditori) sul territorio siamo destinati all'oblio».

«Il moderatore, il vicensindaco Antonino Mungo,- si legge ancora - nel denunciare che il fenomeno della chiusura degli sportelli bancari rappresenta uno dei fattori di impoverimento economico, sociale e culturale delle comunità, attraverso dati statistici ha messo in risalto come la fuga delle banche dai territori non investe solo i centri di piccole dimensioni: tra i comuni completamente desertificati 9 hanno più di 10mila abitanti, mentre tra quelli con un solo sportello 12 sono al di sopra dei 15mila abitanti. I dati, inoltre, fanno emergere il fenomeno non avanza in modo omogeneo tra le diverse aree dell'Italia: in Molise i comuni privi di sportello sono ormai l'82%, in Calabria il 71%. In Piemonte, Valle D'Aosta, Liguria, Abruzzo e Campania il dato è superiore al 50%, mentre la media nazionale è del 40%. Sua eccellenza Monsignor Francesco Savino, invece, ha messo in risalto come le banche del territorio, hanno funzione sociale che resta insostituibile, anche come lotta all'usura. Il presidente di Confindustria Cosenza, Giovanni Battista Perciaccante, ha messo in risalto la presenza nutrita della "Cassano imprenditoriale" e la necessità di una coesione territoriale di un tavolo partecipativo di tutte le parti istituzionali, politiche e sociali per fronteggiare il fenomeno della desertificazione bancaria e ridurre le diseguaglianze territoriali».

«I lavori sono stati chiusi, dopo diversi interventi del pubblico, tra cui si annoverano, Domenico Lione presidente Confcommercio Cassano, Mario Via della segreteria della First Cisl di Cosenza, Rosella Varcasia, in rappresentanza dell'Ordine Dottori Commercialisti di Castrovillari e l'onorevole Giuseppe Aloise, e in particolare dal Presidente Nicola Paldino, assicurando che le banche di comunità, come la BCC MedioCrati, contribuiscono a sperimentare nuovi modi di interpretare l'intermediazione creditizia. La chiave del successo della banca BCC è coniugare l'innovazione digitale con la permanenza di un presidio fisico sul territorio. Così da erogare consulenza ad alto valore aggiunto e assistere la clientela nei momenti cruciali della vita privata, imprenditoriale e professionale».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.