Presente anche uno studio sugli uccelli della Sila al Convegno Italiano di Ornitologia
Sono stati presentati tre inediti contributi-poster grazie ad attività e studi condotte sulla Sila, in alcuni casi frutto di oltre vent’anni di raccolta dati
COSENZA - Si è svolto a Varese dal 5 al 9 settembre il XXI Convegno Italiano di Ornitologia, il più importante appuntamento per gli studi ornitologici in ambito nazionale.
Molto sentito e partecipato l'evento arriva dopo l’ultimo che si era tenuto a Napoli nel settembre del 2019, la pandemia nel 2021 fece slittare l’importante kermesse nel 2021 e di conseguenza sono trascorsi quattro anni dall’ultimo convegno. L’evento è stato organizzato dal Centro Italiano Studi Ornitologici (Ciso), dall’Università degli Studi dell’Insubria e dal Gruppo Insubrico di Ornitologia OdV (Gio). Presso il Campus universitario di Bizzozero (Varese) si sono tenute le quattro giornate di sessioni congressuali più una giornata destinata ad altre attività.
Un convegno molto ricco, con ben 11 sessioni e 4 simposi in cui si sono alternati ben 97 relatori differenti, 11 tavole rotonde con le plenary lectures di introduzione alle giornate, che hanno visto 4 prestigiosi ospiti provenienti da Francia, Svizzera e Italia. Ben 136 poster hanno completato il programma scientifico del Cio 2023.
Tra questi, grazie al preziosissimo lavoro di Gianluca Congi – coordinatore del Glc Lipu Sila (promotore e autore principale dei contributi) e di alcuni membri del Gruppo Locale di Conservazione (in qualità di co-autori): Tommaso Talerico, Francesco Saverio Cimino e Salvatore Salerno, sono stati presentati tre inediti contributi-poster grazie ad attività e studi condotte sulla Sila, in alcuni casi frutto di oltre vent’anni di raccolta dati.
L’Ente Parco Nazionale della Sila ha patrocinato i tre poster, inoltre, ha supportato alcune delle attività di ricerca grazie a un protocollo d’intesa stipulato nel 2020 tra l’Ente e la Lipu, finalizzato a una serie di iniziative tra cui spicca il monitoraggio ornitologico di alcune specie d’interesse comunitario in allegato I della direttiva europea “uccelli” e considerate target per la Zps Sila Grande.
Le attività di ricerca e quindi i contributi presentati al convegno, sono stati promossi dalla Lipu - Gruppo Locale di Conservazione Glc 121 Sila (Calabria) e per uno dei tre lavori (quello sui nibbi) con l’affiliazione di Altura (Associazione per La Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti).
Si ringrazia per la collaborazione la Società Ornitologica Italiana. Sono stati proposti dei poster illustrati (improntandoli sulle foto e sui grafici essenziali) e con il testo limitato al solo abstract, seguendo scrupolosamente le indicazioni fornite, evitando perciò di predisporre “articoli-poster”.
I tre contributi-poster, proposti e accettati integralmente dal comitato scientifico del XXI Cio sono stati i seguenti: “Nesting Black Woodpecker Dryocopus martius in the SPA (Special Protection Area) “Sila Grande” – Calabrian appenines (Southern Italy): summary of three years of monitoring”; “The Red Kite Milvus milvus and the Black Kite Milvus migrans on the slopes of the Sila Grande (San Giovanni in Fiore) – Calabrian Apennines (Southern Italy)”; “Breeding Whinchat Saxicola rubetra in the SPA “Sila Grande” – Calabrian Apennines (Southern Italy): population breeding density monitored from 2012 to 2022”.
Il primo contributo è relativo al monitoraggio promosso nell’ambito del protocollo d’intesa tra l’Ente parco e il Glc Lipu Sila, evidenzia che nel triennio 2020-2022, sono state individuate almeno 20-25 coppie di Picchio nero all’interno della Zps Sila Grande, con un trend in aumento rispetto ai dati noti e pubblicati in passato (5-8 coppie dai dati pubblicati nel 2001). Il Picchio nero è il più grande picchio d’Europa, un relitto glaciale “vivente” sulle montagne della Sila. Un buon segno sulle condizioni ecologiche e sullo stato di conservazione delle foreste silane.
Il secondo contributo analizza lo status del Nibbio reale e del Nibbio bruno in una zona pedemontana nel territorio di San Giovanni in Fiore, con dati raccolti a partire dalla fine degli anni ‘90 e proseguiti al 2023, confermando che il Nibbio reale è in forte declino come nidificante ma anche come svernante sul comprensorio mentre il Nibbio bruno, oltre a specie nidificante e migratrice si può considerare ormai uno svernate regolare.
Il terzo contributo è servito per cristallizzare i dati sulla densità riproduttiva (periodo compreso tra il 2012 e il 2022) relativamente a una piccola popolazione nidificante di Stiaccino all’interno della ZPS Sila Grande. Lo Stiaccino è un piccolo uccello migratore transahariano a lunga distanza che sverna nell'Africa tropicale e che in Sila si trova all’estremo limite meridionale del Paese per la riproduzione è ad alto rischio di rarefazione con conseguente pericolo di scomparsa locale anche a causa dell’impatto antropico, delle trasformazioni di alcuni tipi di habitat e al cambiamento climatico. All’apertura dei lavori congressuali era presente Francesco Saverio Cimino del Glc Lipu Sila, che ha presenziato per conto del Glc alle fasi congressuali.
Il presidente del Parco Nazionale della Sila, Francesco Curcio si è personalmente complimentato per le attività svolte dal Glc Lipu Sila: «Ringrazio il Glc Lipu Sila e in particolare il suo coordinatore Gianluca Congi per l’instancabile e qualificato impegno portato avanti in tanti anni di attività sul campo. I tre contributi proposti hanno consentito di portare la Sila con il suo parco, all’interno del più importante appuntamento dedicato all’ornitologia del nostro Paese. Ancora una volta viene evidenziata l’importanza della biodiversità presente in questo fantastico territorio con gli uccelli che sicuramente sono tra i principali bioindicatori dello stato di salute dei nostri habitat».
Dello stesso tenore il direttore del parco, Ilario Treccosti: «Il Parco Nazionale della Sila con le sue foreste, con i suoi laghi, con i suoi spazi aperti e le innumerevoli forme viventi in esso custodite è uno scrigno di biodiversità incredibile. Dobbiamo impegnarci sempre di più per tutelare questi ambienti talvolta fragili ed esposti ai rischi sempre crescenti, in primis quello del cambiamento climatico. Ringrazio il Glc Lipu Sila e tutti gli autori dei tre lavori presentati al XXI Cio di Varese per quanto hanno fatto e per quanto continueranno a fare nell’ambito dello studio e della conservazione degli uccelli e degli habitat della nostra Sila».
Gli atti del convegno saranno presto pubblicati e resi disponibili al pubblico. Il Glc Sila ha dedicato i lavori del Cio alla cara Patrizia Rossi della Lipu, prematuramente scomparsa i giorni scorsi.