Protesta dei tirocinanti calabresi: occupano l’aeroporto di Lamezia
«Vogliamo avere il diritto di lavorare e di restare in Calabria. Senza contrattualizzazione, migliaia di persone saranno costrette a partire»
LAMEZIA - «Dopo le ultime accese mobilitazioni alla Cittadella regionale e a Roma, per merito delle quali i tirocinanti calabresi, rappresentati dall'Usb, hanno ottenuto ulteriori interlocuzioni con i parlamentari calabresi Orrico (M5s) e Cannizzaro (FI) per la presentazione di nuovi emendamenti relativi alla contrattualizzazione dei tirocinanti impiegati negli enti pubblici e alla pubblicazione di un nuovo bando per i tirocinanti non idonei, nella giornata di oggi era previsto l'inizio della discussione in Commissione, che è stato, invece, rimandato a lunedì prossimo. L'iter si dovrebbe quindi concludere il 28 luglio, data in cui la discussione degli emendamenti arriverà alla Camera».
È quanto si legge in una nota stampa di Usb Tirocinanti Calabria, che così continua: «Questa mattina, quindi, i tirocinanti calabresi, giunti da ogni angolo della regione per discutere di tutte le tappe della vertenza, si sono riuniti presso il Dopolavoro ferroviario della stazione di Lamezia, dove un'ingente dispiegamento di forze dell'ordine in tenuta antisommossa hanno militarizzato la zona, identificando i lavoratori e le lavoratrici e impedendo loro di riunirsi in assemblea sindacale. Di fronte a tali abusi, i tirocinanti si sono diretti all'aereoporto internazionale di Lamezia, dove hanno messo in atto una protesta simbolica».
«Vogliamo avere il diritto di lavorare e di restare in Calabria. Senza contrattualizzazione, migliaia di persone saranno costrette a partire».
«La vertenza dei tirocinanti calabresi è paradigmatica di uno Stato forte con i deboli e debole con i forti, che non sa dare risposte alle zone più depresse del paese, destinando interi territori alla desertificazione e migliaia di famiglie alla disperazione. Per questa ragione, non arretriamo di un centimetro e porteremo avanti, fino in fondo, una vertenza che, oltre essere fondamentale per i lavoratori, assume un valore simbolico per una regione intera» concludono.