Il settore delle costruzioni è stato il vero traino della rapida ripresa post pandemica
Il presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante, oggi a Roma per l'assemblea nazionale dell'Associazione costruttori edili: «I numeri parlano chiaro, siamo noi ad aver evitato la recessione dell'Italia»
COSENZA - «I numeri parlano chiaro: nel biennio 2021-2022 la crescita italiana è stata quasi l'11%, un punto e mezzo sopra alla media Ue e il doppio della Germania. Una crescita che, come ha evidenziato lo stesso Ministero dell'Economia, nella relazione depositata in Parlamento un mese fa, è stata trainata per oltre la metà dal settore delle costruzioni». Lo evidenzia con soddisfazione il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante richiamando i numeri illustrati poche ore fa nel corso dell’Assemblea nazionale dell’Associazione Costruttori Edili dal titolo ''Il buon lavoro'', la presidente nazionale Federica Brancaccio che ha rimarcato come la lunga filiera Made in Italy delle costruzioni ha evitato «quella che poteva essere una pesante recessione post pandemica e si è dato vita a un percorso di crescita che non vedevamo da più di un decennio».
Gli imprenditori edili, riunitisi a Roma, hanno messo in evidenza, numeri alla mano, che il settore delle costruzioni è riuscito a rilanciare il Paese, dopo un periodo pesante, con una crisi devastante che ha lasciato indietro migliaia di imprese e che ha fatto perdere al comparto oltre 600 mila lavoratori. «Non è stato facile reagire così velocemente dopo anni molto duri – ha dichiarato il presidente Perciaccante nel ruolo anche di vicepresidente nazionale Ance con delega al Mezzogiorno e Isole - ma abbiamo avuto sempre lo sguardo rivolto al futuro e la voglia di fare e di fare bene, perché siamo costruttori anche di beni comuni, di infrastrutture strategiche per le comunità: scuole, strade, ospedali, ponti, spazi per la collettività».
L’assemblea si è aperta con un videomessaggio del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito l’Ance «interlocutore importante e autorevole che rappresenta uno dei tanti corpi intermedi che rendono vitale la nostra società» ed è proseguita con gli interventi dei Ministri della Giustizia Nordio e delle Infrastrutture Salvini sui temi caldi per il settore.
Concorrenza, fiducia, futuro, giovani, Pnrr Codice appalti, superbonus, caro materiali, tassi di interesse, riforme i temi affrontati dalla presidente Brancaccio di fronte a una platea gremita di rappresentati istituzionali, stakeholder, imprenditori provenienti da tutta Italia e di fronte ai giovani resi protagonisti della giornata a cui si è rivolta dicendo «non ci vogliamo più accontentare di costruire per costruire. Vogliamo restituire anche bellezza. Scuole, ospedali, come ponti, parchi e piazze non devono solo rispondere a criteri di mero utilizzo, ma rappresentare modelli sostenibili di estetica contemporanea».
Nutrita la delegazione calabrese presente all’assise romana: oltre al presidente Perciaccante, presenti anche i presidenti Luigi Alfieri di Catanzaro e Michele Laganà di Reggio Calabria e Giovanni Mazzei di Crotone, il consigliere nazionale Roberto Rugna, i Direttori Rosario Branda, Dario Lamanna, Luigi Leone e Antonino Tropea, i numerosi componenti dei direttivi territoriali.
«Il nostro plauso va alla presidente Brancaccio – dichiara Giovan Battista Perciaccante – per aver saputo rappresentare con chiarezza le questioni che più ci stanno a cuore perché, in tutto il territorio nazionale, si sia nelle condizioni di concorrere all’avvio di una fase di crescita equilibrata, costante e duratura, nel segno dell'innovazione e della sostenibilità sociale e ambientale. Soprattutto in Calabria e nelle regioni delle Sud, siamo pronti a fare la nostra parte come imprenditori e come cittadini per restituire fiducia, speranza e prospettive di futuro a territori che hanno tanto da recuperare e dove tanto bisogna ancora realizzare, soprattutto nel campo della riqualificazione urbana, del dissesto idrogeologico e della messa in sicurezza sismica, dell’edilizia scolastica e sanitaria».