Stabilizzare i tecnici assunti col “Concorso coesione”, Fp Cgil: «I Comuni hanno bisogno di loro»
Baldari: «Non è possibile che ci si faccia sfuggire di mano una delle ultime possibilità di concreto aiuto per i comuni del nostro Sud impossibilitati a raccogliere l’opportunità del Pnrr per mancanza di personale»
CATANZARO - «I Comuni hanno bisogno di loro, il Governo deve trovare una soluzione per garantire la stabilizzazione», è detto in una nota di Fp Cgil, che così continua: «La Fp Cgil è a fianco del Comitato per la stabilizzazione dei tecnici nei comuni del sud relativo al Pnrr. Non è infatti possibile che ci si faccia sfuggire di mano una delle ultime possibilità di concreto aiuto per i disastrati comuni del nostro Sud, falcidiati dalla perdita di personale e di risorse umane e impossibilitati perciò a raccogliere la grande opportunità offerta dal Pnrr. Il Ministro Fitto, al quale il Comitato si è giustamente rivolto, deve prevedere pertanto nel decreto legge di prossima approvazione, la trasformazione dei contratti di questi lavoratori, tutti vincitori di un concorso pubblico a tempo determinato».
«Tale categoria di lavoratori è infatti unanimemente riconosciuta di primaria importanza per il rafforzamento delle competenze e della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni del sud Italia, oggi gravate di una nuova e straordinaria mole di lavoro per l’attuazione del Pnrr, cui non potrebbero far fronte con le – già limitatissime – risorse umane in organico, impegnate con l’attività ordinaria degli Uffici. Il delicato compito assegnato ai “Tecnici per il sud” rischia di essere frustrato e con esso la stessa attuazione del Pnrr, occasione unica e immancabile per la realizzazione di importantissimi interventi che investono, capillarmente, l’intero sistema pubblico del nostro Paese, con un inquadramento previsto per i suddetti lavoratori, contrattualizzati a tempo determinato con scadenza a 36 mesi».
«Questa forma contrattuale precaria non risulta tale da garantire un percorso serio e duraturo per raccogliere la sfida che l’Europa ha lanciato all’Italia con il Pnrr. La precarietà opera, infatti, da chiaro deterrente rispetto al pieno, efficace ed efficiente coinvolgimento dei lavoratori rispetto alle mansioni loro assegnate e alla loro integrazione nei rispettivi uffici. Prova ne sia la copiosa e costante “fuga” dalle posizioni lavorative in oggetto, tramite decine di dimissioni quotidiane, in favore di soluzioni magari meno desiderate o preferite, ma che gioco-forza prevalgono perché prevedono un contratto a tempo indeterminato, viste anche le varie opportunità occupazionali create dalla “stagione di concorsi che sta interessando il nostro Paese”».
La Fp Cgil evidenzia come «il Parlamento con l.21 settembre 2022, n.142, in sede di conversione con modifiche del D.L. 9 agosto 2022, n.115 (c.d. Aiuti – bis), ha introdotto l’art.35 – bis che prevede: “…Al fine di valorizzare la professionalità acquisita dal personale assunto con rapporto di lavoro a tempo determinato [….] le amministrazioni assegnatarie del suddetto personale possono procedere, con decorrenza non antecedente al 1° gennaio 2027, nei limiti dei posti disponibili alla vigente dotazione organica, alla stabilizzazione nei propri ruoli del medesimo personale nella qualifica ricoperta alla scadenza del contratto a termine, previo colloquio e all’esito della valutazione positiva dell’attività lavorativa svolta”. Norma che verrà ulteriormente modificata dal decreto – legge Pnrr approvato giovedì scorso in Consiglio dei Ministri, che prevede la possibilità di effettuare stabilizzazioni già dal 1° marzo 2023. Questa possibilità normativa deve essere estesa ai Tecnici del sud in servizio presso i Comuni, anche per coloro che sono stati assunti ai fini dell’attuazione della politica di coesione dei cicli di programmazione europea 14 – 20 e 21- 27, ai sensi dell’articolo 1 commi 179 e seguenti della Legge di Bilancio 2021 (L.178/2020) e su questo punto la Fp Cgil, insieme con la Cgil, intende aprire una grande vertenza con Governo, Regioni, Upi, Comuni, supportata anche dall’Anci, per il lavoro, la dignità dei lavoratori, per il Sud, per migliori e qualificati servizi a favore di tutti i cittadini».