Per i Comuni dell’Esaro Pollino la sanità è «una vera e propria emergenza»
I sindaci di Mormanno (Pappaterra), Lungro (Ferraro) e San Marco Argentano (Marotti) hanno consegnato al commissario Graziano una missiva firmata da trenta sindaci del territorio
MORMANNO - La sanità è «una vera e propria emergenza» che coinvolge i presidi ospedalieri del territorio di Esaro e Pollino che dal 2010 dopo essere stati trasformati in Case della salute, ciascuna con la sua specificità, «sono stati letteralmente svuotati di personale medico, paramedico ed amministrativo, di fondamentali servizi, ambulatori e di apparecchiature al punto che le varie amministrazioni comunali che si sono succedute sono state costrette a difendere con ogni mezzo ed in tutte le sedi i propri Presidi per garantire un sacrosanto diritto alla salute di migliaia e migliaia di cittadini»
Ma i sindaci non intendono arretrare o far passare nel dimenticatoio il diritto alla salute che perde sempre più pezzi, ma anzi rilanciano e chiedono il rispetto dell'atto aziendale provinciale del 2017 nel quale erano previste «diverse attività concordate minuziosamente con le amministrazioni locali ed in sede prefettizia».
Lo scrivono nero su bianco circa trenta sindaci del comprensorio in una missiva che stamane i sindaci di Mormanno (Paolo Pappaterra), Lungro (Carmine Ferraro) e San Marco Argentano (Virginia Marotti) hanno consegnato nelle mani del commissario Asp di Cosenza, Antonello Graziano, indirizzato anche al commissario straordinario del piano di rientro della sanità calabrese, Roberto Occhiuto, per ribadire che dopo «anni di iniziative separate e superando antiche logiche campanilistiche, per la prima volta i tre Comuni hanno deciso di lavorare su un documento comune da sottoporre unitariamente ai vertici sanitari provinciali e regionali con la richiesta dei servizi ospedalieri e territoriali e con il pieno coinvolgimento dei Sindaci di tutta l'area per una condivisione comune della vertenza».
Nel corso dell'incontro, coordinato da Pasqualina Straface consigliere regionale e presidente della terza commissione Sanità, che ha riguardato un territorio con una popolazione di oltre centomila abitanti, svolto in un clima cordiale e costruttivo di confronto per risolvere le questioni inerenti la sanità territoriale, il commissario Asp Graziano si è impegnato nel breve periodo al rafforzamento dei poliambulatori, dei laboratori analisi e dei servizi di radiologia, dei servizi di prelievo ematico a domicilio, teleconsulto, televisita, Adi potenziata mentre nel medio e lungo periodo, per quel che riguarda la sostanza dell'atto aziendale ci si riaggiornerà alla luce delle linee guida che l'Asp e la Regione esprimeranno sul documento programmatico che riguarda la sanità.
La volontà è quella - a scanso di «equivoci» aggiungono i tre sindaci Pappaterra, Ferraro e Marotti - di non riproporre «nei presidi dei propri comuni, il ripristino di funzioni di diagnosi e cura che sono in capo all'Ospedale Spoke di Castrovillari e che a nostro avviso deve essere rafforzato e tutelato nel personale e nei servizi per garantire la funzionalità di tutte le branche medico-chirurgiche. In questa direzione abbiamo condiviso ed accompagnato l'iniziativa attivata dal collega Sindaco di Castrovillari con la manifestazione tenutasi presso il piazzale antistante l'ingresso del presidio ospedaliero "Ferrari"». I sindaci chiederanno al commissario/presidente un incontro da svolgere in tempi brevi alla presenza del Commissario ASP per poter «rappresentare direttamente le istanze che avanzano gli amministratori dell'Area Esaro-Pollino, anticipando già in questa sede la piena disponibilità ad accogliere i medici provenienti da altre nazioni che sono già venuti o verranno ad operare nella nostra regione».
Pappaterra, Ferraro e Marotti, sottolineano anche «l'importanza e la necessità di tutelare i servizi di sanità territoriale extraospedalieri anche questi sotto la costante minaccia di ridimensionamenti e che sono fondamentali per garantire alle popolazioni del nostro distretto, quindi anche dei paesi che non ospitano una struttura ospedaliera, un accesso alle cure secondo i principi garantiti dalla costituzione».
L'obiettivo di questa iniziativa congiunta è quello di «garantire da un lato alle nostre popolazioni esasperate dagli svuotamenti di questi anni, maggiori e più efficienti servizi nell'esclusivo interesse del diritto alla salute e dall'altro contribuire al lavoro di risanamento e di rilancio del servizio sanitario regionale che le gestioni commissariali stanno portando avanti con impegno e determinazione».
La lettera è firmata dai sindaci di Acquaformosa, Gennaro Capparrelli, Altomonte, Gianpietro Carlo Coppola, Castrovillari, Domenico Lo Polito, Cervicati, Gioberto Filice, Civita, Alessandro Tocci, Fagnano Castello, Raffaele Giglio, Firmo, Giuseppe Bosco, Frascineto, Angelo Catapano, Laino Borgo, Maria Angelina Russo, Laino Castello, Gaetano Palermo, Lungro, Carmine Ferraro, Malvito, Pietro Amatuzzo, Mongrassano, Ferruccio Mariani, Morano Calabro, Nicolò De Bartolo, Mormanno, Paolo Pappaterra, Mottafollone, Romeo Basile, Papasidero, Fiorenzo Conte, Roggiano Gravina, Salvatore De Maio, Sant'Agata d'Esaro, Mario Nocito, San Basile, Vincenzo Tamburi, Santa Caterina Albanese, Roberto La Valle, San Donato di Ninea, Jim Di Giorno, San Lorenzo del Vallo, Vincenzo Ripoli, San Marco Argentano, Virginia Marotti, San Sosti, Vincenzo De Marco, Saracena, Renzo Russo, Spezzano Albanese, Ferdinando Nociti, Tarsia, Roberto Ameruso, Terranova da Sibari, Luigi Lirangi.