Impianto a fune di Camigliatello, la gestione potrebbe passare a Ferrovie della Calabria: insorgono i sindacati
«I lavoratori di Arsac che oggi operano sulla stazione sciistica di Monte Curcio pretendono di capire forme, tempi, modi e garanzie di prosecuzione del lavoro»
COSENZA - «Le Segreterie territoriali di Fit Cisl, Filt Cgil e Ugl Cosenza sono preoccupate per l’esclusione delle parti sociali dal confronto in corso sull’ipotesi di trasferire la gestione dell’impianto a fune di Camigliatello da Arsac a Ferrovie della Calabria, che gestisce tuttora, in funzione di una convenzione temporanea con la Regione Calabria, l’impianto, ancora sotto custodia giudiziaria, di Lorica, di proprietà del Comune di Casali del Manco».
Si legge sul sito della Regione Calabria che nella seduta del Consiglio regionale del 20 febbraio 2023 all’ordine del giorno, al punto 10: “Modifiche leggi regionali e disposizioni normative” - all’art. 9 (misure per garantite il funzionamento degli impianti di risalita) 1. Il funzionamento degli impianti di risalita, rientranti nel patrimonio della Regione o di Enti Strumentali, nonché la fruizione dei relativi beni immobili e mobili pertinenziali sono assicurati da Ferrovie della Calabria S.r.l, anche attraverso l’utilizzo del personale adibito all’esercizio di tali impianti…”.
«È noto – spiegano i sindacati - che detti impianti sono assegnati ad Arsac (legge regionale 66 del 20 dicembre 2012) che gestisce, con proprie risorse, quello di Camigliatello. Chiediamo di aprire una discussione che coinvolga tutte le parti per capire quali siano concretamente le opportunità di trasferire la gestione degli impianti ad altra società, nella fattispecie FdC, che com’è noto non ha le maestranze necessarie né applica il Ccnl di settore. Ci chiediamo: quali impianti saranno assegnati alla costituenda società in house della Regione? Lorica, Camigliatello, Gambarie? Quale modello organizzativo si intende applicare? Esiste uno studio sui reali fabbisogni per gestire i comprensori? Esiste già un dimensionamento per gli impianti?».
«Ci preme capire prima di avviare la naturale tutela dei lavoratori che transiterebbero in FdC, oggi regolarmente assunti a tempo indeterminato da Arsac con Contratto Trasporti a Fune, quale progetto coniughi un vero sviluppo del turismo invernale nel rispetto della salvaguardia dei livelli occupazionali, del potere di acquisto del personale in forza ad Arsac e quali logiche giuridiche (mobilità volontaria?) si vuole mettere in atto per la gestione delle risorse umane. Dei comprensori di Lorica e di Gambarie non è noto alle scriventi nessun dimensionamento né fabbisogno. È noto però che Arsac è in condizioni di stallo per via di un atto aziendale fermo alla Regione per la sua approvazione, che impedisce da tempo all’Agenzia Regionale di avviare quell’indispensabile turnover con le attuali risorse in forza, molte delle quali traguardano alla pensione».
Queste Segreterie territoriali, dopo aver incontrato i lavoratori del settore il 18 ottobre 2022, hanno richiesto un incontro al Governatore della Regione Calabria per partecipare fattivamente al nuovo progetto che trapelava, senza però aver avuto mai alcun riscontro.
«Le organizzazioni sindacali di settore e i lavoratori di Arsac che oggi operano sulla stazione sciistica di Monte Curcio pretendono di capire, prima di apportare modifiche a leggi regionali, forme, tempi, modi e garanzie di prosecuzione del lavoro ed annunciano per domani di richiedere un’assemblea per decretare lo stato di agitazione del personale, un incontro a Sua Eccellenza il Prefetto di Cosenza, senza escludere possibili azioni più drastiche. Confidano altresì che la Regione convochi contestualmente le Segreterie Regionali delle federazioni, che hanno inviato richiesta di urgente incontro in queste ore, le organizzazioni sindacali. territoriali, insieme alle Rsa di Arsac settore impianti a fune, per avviare un serio e sereno confronto nel rispetto delle vigenti normative» concludono.