Margherita Amarelli: «Solo con una forte identità si vince la sfida dell'internazionalizzazione»
Dalla professione di avvocato, fino al ruolo di direttrice commerciale e marketing: un’esperienza familiare, giunta all’undicesima generazione
CORIGLIANO-ROSSANO – «Di fronte alle multinazionali della caramella e della liquirizia, veri e propri giganti sul mercato, Amarelli, azienda monoprodotto, preservatasi sempre tradizionale nella sua ricetta, ha vinto la sfida dell’internazionalizzazione attraverso l’identità, ritagliandosi la propria fetta di mercato proprio facendo tesoro dell’eccellenza dei prodotti del territorio. Nel suo percorso di educazione al gusto, è stata capace di dimostrare che non esistono solo girelle e liquirizia gommosa, ma anche un prodotto naturale che deve la sua dolcezza alla materia prima e alla sua provenienza territoriale distintiva».
È quanto ha spiegato Margherita Amarelli che insieme al fratello Fortunato guida l’azienda di famiglia, condividendo nel corso dell’intervistata di Paola Bottero, direttore strategico di LaC network, nella trasmissione La Capitale – vis à vis, alcuni aspetti della sua vita professionale e personale.
«Siamo ripartiti dalla materia prima, la radice e abbiamo raccontato attraverso questo prodotto la storia di un’azienda strettamente legata al territorio. Da qui – ha aggiunto – l’idea di un museo che potesse raccontare questa esperienza imprenditoriale. Inaugurato nel 2001, marcatore identitario distintivo, tra i principali attrattori di Corigliano-Rossano e della Calabria, tappa irrinunciabile, destinazione turistica e culturale, il secondo più visitato in Italia dopo quello della Ferrari, destinatario di diversi riconoscimenti come il Premio Guggenheim Impresa e Cultura è il primo e unico museo al mondo dedicato alla liquirizia».
Dalla professione di avvocato, alla gestione dell’ufficio legale dell’azienda, fino al ruolo di direttrice commerciale e marketing dell’esperienza familiare, giunta all’undicesima generazione. Margherita ha condiviso momenti e ricordi della sua infanzia legati alla figura del nonno e del padre, a quel profumo di liquirizia che impregna i vestiti e quei fermacarte sulla scrivania, le cui immagini rappresentano oggi le immagini delle scatoline di metallo, icona del brand conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.