Geriatria, all’Annunziata un importante studio sulle polmoniti gravi nell'anziano
«Sono state studiate le caratteristiche cliniche che possono fare da “campanello d’ allarme” perché capaci di identificare i pazienti con un maggior rischio di mortalità»
COSENZA - La Geriatria dell’Annunziata, diretta dal dr Filippo Fimognari, ha coordinato un importante studio nazionale sulla polmonite nell’anziano, il Pneumonia in Italian Acute Care for Elderly (PIACE) units study, al quale hanno partecipato 22 reparti ospedalieri di Geriatra in tutta Italia.
Realizzato sotto l’egida della Società Italiana di Geriatria Ospedale Territorio (SIGOT), di cui Fimognari è stato Presidente nazionale nel triennio 2017-2020, lo studio Piace si è avvalso della collaborazione scientifica dell’Inrca di Cosenza e Ancona.
E nei giorni scorsi lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Aging Clinical and Experimental Research.
«La polmonite - ha sottolineato il dottor Fimognari - è una delle più frequenti cause di morte nel paziente anziano, tanto da essere una delle malattie più diffusa nei pazienti ricoverati d’ urgenza presso i reparti ospedalieri di Geriatria».
318 in tutto i pazienti monitorati per lo studio.
«Sono state studiate le caratteristiche cliniche che possono fare da “campanello d’ allarme” - ha spiegato il responsabile scientifico dello studio che è anche direttore del Dipartimento Medico Polispecialistico dell’Annunziata - perché capaci di identificare i pazienti con un maggior rischio di mortalità sia durante il ricovero che nei 3 mesi successivi alla dimissione ospedaliera».
«I risultati hanno evidenziato la capacità predittiva non soltanto della gravità clinica di presentazione della polmonite, ma anche di alcuni altri indicatori clinici certamente meno legati ai polmoni e che potrebbero essere misconosciuti. In particolare, il delirium, cioè una confusione mentale acuta, così come l’improvvisa compromissione della funzione fisica sono risultati essere predittori indipendenti di mortalità a breve termine. In altre parole, se l’anziano con polmonite mostra segni di confusione mentale o non riesce improvvisamente più a camminare e ad essere autosufficiente, il rischio aumenta, anche se la polmonite non si manifesta inizialmente in modo grave».
Lo studio ha poi fornito altre interessanti informazioni sulle caratteristiche cliniche, spesso atipiche, dei pazienti ricoverati per polmonite nelle geriatrie ospedaliere italiane. Mentre la febbre era assente nel 70% dei pazienti, nel 62% dei casi la polmonite si complicava subito con insufficienza respiratoria acuta, cioè una compromissione respiratoria così grave da imporre un supporto con ossigeno o ventilazione meccanica. Nel 20% dei casi, inoltre, il paziente veniva trattato con ventilazione meccanica non invasiva nello stesso reparto di Geriatria.
«Questi dati, che si riferiscono al periodo precedente l’epidemia da Covid – ha concluso il dottor Filippo Fimognari, coordinatore dello studio e direttore della UOC Geriatria - sono eloquenti per quanto riguarda la gravità respiratoria dei pazienti che vengono ricoverati nelle Geriatrie in Italia. Con l’invecchiamento della popolazione è aumentato il livello di gravità dei pazienti ricoverati nelle cosiddette “degenze ordinarie”, spesso del tutto sovrapponibile a quello dei pazienti degenti nelle Rianimazioni. E spiegano l’importante ruolo che molte Geriatrie ospedaliere italiane avrebbero poi svolto, anche a Cosenza, nella gestione dei gravi pazienti affetti da polmonite da Covid».