In partenza da Amendolara i primi carichi di aiuti per i profughi
La rete di solidarietà creata tra associazioni, movimenti politici e popolazione ha raggiunto un ottimo risultato nella raccolta di beni di prima necessità
AMENDOLARA - Che la Calabria avesse un grande cuore si sa, e lo sta dimostrando anche nella vicinanza al popolo ucraino colpito dalla guerra, con aiuti concreti, ognuno a proprio modo e secondo le proprie possibilità. Donazioni in denaro, abbigliamento per adulti e bambini, prodotti per l'igiene, cibo a lunga conservazione, medicinali, kit di primo soccorso.
Anche ad Amendolara, comune dell'alto Jonio cosentino, la favola della solidarietà non delude. In pochi giorni, tanti i beni di prima necessità raccolti grazie all'altruismo dei cittadini amendolaresi e dei comuni limitrofi, che non si sono sottratti al grido d'aiuto delle popolazioni in difficoltà.
L'iniziativa è partita, una settimana fa, dal coordinamento civico "S.O.S. Ucraina", una rete solidale nata dal basso, che vede associazioni, gruppi politici, chiesa e scuola, insieme per il nobile fine umanitario. A turno, tutti i giorni, i volontari sono disponibili dalle ore 17 alle 20, nella sede di stoccaggio in corso Calabria 7/b (ex palestra di Emilio Mormandi) e, in paese, in via Blefari (sopra piazza Giovanni XXIII).
Negli ultimi due giorni, gran parte delle donazioni - in particolar modo alimenti, cappotti, coperte, medicinali e prodotti per bambini - è stata ritirata dalla Misericordia di Trebisacce che provvederà, a sua volta, a consegnarla al canale umanitario della chiesa greco-cattolica individuato assieme al Coordinamento stesso, in attesa che un camion parta per l'Ucraina nelle prossime ore.
«Intanto, la raccolta, ad Amendolara, proseguirà e - rende noto il coordinamento civico - ciò di cui si necessita maggiormente è latte in polvere per i più piccoli. Anche power bank e torce. Oltre, ovviamente, ai cibi a lunga conservazione (non contenuti nel vetro) e, soprattutto, medicinali (analgesici, antinfiammatori, antistaminici, antibiotici in compresse, tranquillanti; disinfettanti, garze sterili, cotone, siringhe, bende, cerotti e kit di primo soccorso). Infatti, in seguito alle nuove disposizioni del canale umanitario per la consegna dei beni di prima necessità in Ucraina, la raccolta degli indumenti è stata sospesa, anche in virtù della grande partecipazione di solidarietà che ha consentito di raccogliere, nei primissimi giorni, numerosi capi di abbigliamento. Gli indumenti raccolti sino ad ora saranno, comunque, consegnati alle popolazioni colpite dalla guerra».