Distretti del cibo, 23 le candidature delle città ritenute ammissibili. Tra queste Corigliano-Rossano
La Regione ha ufficializzato l’esito delle verifiche svolte in ordine al possesso dei requisiti richiesti, dichiarando ammissibile al progetto anche la terza città della Calabria
CATANZARO - La Calabria scommette sui Distretti del cibo. Ormai prossimo al lancio il modello individuato per organizzare i sistemi produttivi agricoli ed agroalimentari locali e promuovere, allo stesso tempo, lo sviluppo delle comunità delle aree rurali, attraverso la valorizzazione della loro identità storica e culturale.
È quanto si apprende dal portale web della Regione Calabria.
Conclusa – a cura del dipartimento Agricoltura - la fase istruttoria seguita alla manifestazione d’interesse pubblicata nei mesi scorsi, la Regione ha ufficializzato l’esito delle verifiche svolte in ordine al possesso dei requisiti richiesti, dichiarando ammissibili – attraverso apposito decreto dirigenziale – 23 proposte di istituzione di altrettanti Distretti del cibo, nello specifico così denominati (tra parentesi, l’indicazione del soggetto proponente): Piana di Sibari (Comune di Corigliano-Rossano); Alto Jonio Cosentino (Comune di Oriolo); Territorio rurale Vibonese (Consorzio Gal); Le vie della transumanza (Gal Sila); Montagna del Reventino (Distretto rurale Reventino); Agroalimentare di qualità del Lametino (Comune di Lamezia Terme); Piana di Gioia Tauro e dell’areale dello Stretto (Gal Basso Tirreno reggino); Arberia (società La Molazza); Pollino (Gal Pollino); Medio Jonio Catanzarese e della Valle del Crocchio (Distretto rurale Medio Jonio); Contea del vino Cirò (Comune di Cirò); Eccellenze del Savuto e del Tirreno Cosentino (Gal Savuto Tirreno Serre Cosentine); Serre Cosentine (Comune di Rende); Biofiliere dell’alto Tirreno Cosentino (associazione Baticòs); Tirreno Cosentino-Riviera dei Cedri (Comune di Scalea); Bio-Calabria di Copanello (Gatti Libero); Territorio interprovinciale delle Dop (Consorzio Pecorino Crotonese); Terre Vibonesi (Gal Terre Vibonesi); Le valli di Plinio (Comune di Altomonte); Terre di Pitagora (Camera di Commercio di Crotone); Parco regionale delle Serre e dei territori limitrofi (Parco regionale delle Serre); Grecanico (Aiab Calabria); Parco marino regionale della Calabria (Ente Parchi marini regionali).
«Quella dei Distretti del cibo – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – è un’iniziativa di fondamentale rilievo per la nostra terra, peraltro espressamente indicata come tale nelle linee programmatiche dal Presidente Occhiuto. Il lavoro svolto a partire dalla primavera del 2020 e portato avanti con determinazione dal nuovo governo regionale entra ora nella fase finale».
«Una volta ultimate le residue procedure burocratiche - spiega Gallo -, sarà possibile dar vita a sistemi produttivi territoriali finalizzati alla coesione e all’inclusione sociale, alla crescita dell’occupazione e della competitività delle realtà imprenditoriali locali. Il mosaico che si andrà a comporre, nel solco della concertazione con istituzioni locali, organizzazioni di categoria e forze produttive ed economiche, permetterà di rafforzare le filiere agro-alimentari, il marketing territoriale e l’efficienza delle infrastrutture, con conseguente valorizzazione dell’ambiente e dei paesaggi».
Prossimi passaggi: trascorso il periodo concesso per la presentazione di eventuali ricorsi (al Tar entro 60 giorni, al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni), la Regione procederà al formale riconoscimento dei Distretti del cibo, mediante una specifica delibera di Giunta regionale, su proposta dell’assessorato all’Agricoltura. A seguire, si procederà all’iscrizione dei Distretti così ufficialmente riconosciuti nel Registro nazionale dei Distretti del cibo, tenuto presso il Mipaaf.
(Fonte foto ortocal)