L’Aletti di Trebisacce al fianco dell’Avis: decine di allievi e docenti hanno donato il sangue
Un mezzo ad hoc ha raggiunto la storica scuola locale ed è stato approntato un punto di raccolta all’interno dell’ala dell’Istituto di solito adibito a Sala di Ristorazione
TREBISACCE - Il grande cuore del mondo della Scuola batte forte nell’Alto Jonio. E puntualmente arriva sempre la migliore dimostrazione del caso. Così nel corso di una importante mattinata di donazione a favore dei volontari trebisaccesi dell’AVIS del presidente, Cavalier Giuseppe Madera.
“Restiamo accesi, doniamo il sangue”: ecco la parola d’ordine che ha scandito la presenza degli stessi volontari dell’AVIS presso il plesso centrale dell’Istituto “Ezio Aletti” di Trebisacce.
Un mezzo ad hoc ha raggiunto la storica scuola locale ed è stato approntato un punto di raccolta all’interno dell’ala dell’Istituto di solito adibito a Sala di Ristorazione.
I sanitari e gli addetti all’organizzazione dell’Avis hanno quindi approntato il loro corner osservando le più strette regole di profilassi anche in rapporto alle questioni relative ai protocolli anti Covid.
La partecipazione dell’Aletti è stata oltremodo confortante: decine di allievi e di docenti hanno donato il sangue, non ultimo il Dirigente Scolastico, ingegnere Alfonso Costanza, che anzi è stato il primo a farlo, dando così il buon esempio al resto della popolazione della scuola.
Per molti ragazzi è stata la prima esperienza del genere e, nonostante l’emozione del caso, si è registrato un notevole entusiasmo nel sentirsi protagonisti di un evento tanto significativo. Un motivo in più per avere fiducia nelle nuove generazioni di questo territorio calabrese.
«Possiamo essere orgogliosi e soddisfatti di questo tipo di giornate in cui l’Aletti dimostra la sua passione per il sociale e per la solidarietà - ha commentato il Dirigente Scolastico, Alfonso Costanza - Puntualmente e soprattutto le nostre ragazze e i nostri ragazzi si distinguono per il loro senso civico. Non ci deludono mai e tutto ciò rende meno grigio l’orizzonte del domani del comprensorio dell’Alto Jonio».