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Crosia, l’esercizio della memoria nella cittadinanza al Milite Ignoto

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CROSIA MIRTO - «L'Unità e l'orgoglio nazionale, l'appartenenza rimangono un caposaldo del nostro Paese. Anche oggi, in uno dei periodi più difficili per la storia dell'umanità, pervasa dalla paura di un nemico invisibile come il Covid-19, ritrovati attorno ai valori della Patria della fratellanza tra i popoli è un motivo in più per trovare forza e fiducia nel futuro. Sono proprio questi valori, infatti, che ci spingono verso la speranza con una consapevolezza: arriva sempre il momento di rialzarsi e rinascere».

 È questo il messaggio che l'assessore alla Cultura, Paola Nigro, ha portato a studenti e cittadini che nei giorni scorsi hanno partecipato alla cerimonia di conferimento della Cittadinanza onoraria di Crosia al Milite Ignoto.

Un evento intenso, carico di emozioni durante il quale il Consiglio comunale, riunitosi nella sala della Delegazione comunale di Mirto, ha dato onore alla memoria d'Italia e a quel militare senza nome che è diventato il simbolo del grande sacrificio nel nome dell'Italia. Alla cerimonia, presieduta dal sindaco Antonio Russo e dal presidente del Consiglio comunale, Francesco Russo, sono intervenuti oltre all'assessore alla Cultura, Paola Nigro, anche i dirigenti degli istituti scolastici cittadini, Rachele Donnici e Sara Giulia Aliello, i rappresentanti delle forze dell'ordine ed una folta delegazione di studenti dell'Istituto comprensivo e delle associazioni che operano in città.

«Siamo partiti - dice la Nigro - da quel viaggio in treno, durato tre anni, che ha trasporto la salma di un giovane e sconosciuto soldato, morto sul Carso, da Aquileia fino a dentro il cuore di Roma. È partito da lì, da quel ricordo struggente, il nostro viaggio nella memoria. Il conferimento della Cittadinanza onoraria al Milite Ignoto non è solo un atto formale giunto nel centesimo anniversario di quell'avvenimento ma è un vero e proprio rituale di appartenenza ai valori della nostra nazione. Quegli stessi valori che oggi restano la vera ancora di salvezza per le persone di ogni generazione trovatesi a lottare tra i disagi, le paure e le sofferenze della Pandemia».

«È stata un'iniziativa - precisa ancora l'assessore alla Cultura - voluta dall'Amministrazione comunale dall'alto valore storico e culturale con un'importante appendice sociale. Abbiamo ricordato i morti di tutte le guerre e delle persecuzioni politiche e razziali e abbiamo reso onore agli eroi del nostro tempo, ai medici e al personale sanitario, a chi a causa del Covid-19 è morto sacrificando la sua vita per aiutare quella degli altri. È questa la speranza per tutti noi ed il monito a tenere sempre come una bussola ferma, questi ricordi per costruire un futuro migliore». 

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia