Piano Nazionale, candidati a finanziamento 2 progetti per riqualificare l’area dell’ex Zuccherificio di Policoro
Nello specifico il primo progetto “Si-Fa”, prevede un polo di ricerca per il recupero energetico; il secondo “Demetrahub”, sarà specializzato nei servizi del settore agricolo e agroalimentare
POLICORO - Utilizzare un importante canale di finanziamento del Piano Nazionale di Recupero e Resilienza per riqualificare l’area dell’ex Zuccherificio.
È quanto ha predisposto l’Amministrazione Comunale di Policoro a guida Mascia, che ha approvato due delibere, su impulso degli Assessori Enzo Agresti e Vito Pelazza, rispettivamente con delega all’Urbanistica e all’Ambiente ed Attività Produttive, relative ad altrettanti progetti a valere sull’Avviso Pubblico emanato dall’Agenzia per la Coesione Territoriale finalizzato al “Finanziamento di interventi di riqualificazione e rifunzionalizzaizone di siti per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno”, che vede la partecipazione dedicata ad Organismi di ricerca in partnership con Enti Locali, imprese e altri soggetti pubblici o privati. Due gli importanti investimenti candidati che hanno come partner il Comune di Policoro:
Il primo, di 47 mln di euro circa, si chiama “Società & energIa: il Futuro della bAsilicata - SI FA. Riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’ex zuccherificio Eridania di Policoro”, è presentato dal Consorzio ENEA - TRAIN e vedrà coinvolti diversi partner tra cui il Comune di Policoro, La Cascina Costruzioni, A.N.C.I. Basilicata, ENFOR, I.I.S. Pitagora - Policoro, ATER Matera, Presidi Educativi srl.
Il secondo, “Demetra Hub”, di circa 17 mln di euro, è candidato dalla FONDAZIONE POIESIS con la collaborazione, oltre del Comune di Policoro, anche di Provincia di Matera, 012 Factory spa, Artemetra srl, Associazione per la sovranità alimentare aps, F.OR.S. coop, Medicert srl, Rete Perlaterra aps, Tecnovia srl e Terra Futura srl.
Nello specifico, i due progetti prevedono due importanti opere di riqualificazione dell’area: il primo, “Si-Fa”, vedrà la realizzazione di un polo di Ricerca sul recupero energetico; un vero e proprio passaggio da “orrenda bellezza” dell’imponente immobile centrale a Centro di riferimento sulla povertà energetica in cui attività di Ricerca e Sviluppo, formazione ed azione sociale concorreranno a risolvere il problema energetico, condizione che oramai interessa il quotidiano delle nostre Comunità. Il secondo “Demetrahub”, sarà un vero e proprio contenitore, un luogo di attività ad alta intensità di conoscenza, specializzato nei servizi al settore agricolo e agroalimentare di tutto il Sud Italia, specializzato sul modello agri-ecologico.
Tra le attività che saranno ospitate all’interno di DemetraHub: Ricerca e Sviluppo per l’innovazione dei processi in agricoltura; Trasferimento Tecnologico, ossia un’azione diretta alle imprese del settore agricolo- agroalimentare per consentire loro di trasferire le innovazioni all’interno del centro in collaborazione con le Università e i Centri di Ricerca; Incubazione d’Impresa, che intenderà offrire alle giovani start up un ambiente accogliente per sviluppare le proprie attività e idee imprenditoriali a stretto contatto con Università e Enti di Ricerca; altre Attività Complementari legate ad un uso pubblico del centro, quali la convegnistica, i servizi (ristorazione, ecc.), documentali (biblioteca), museali.
«Per anni la Città di Policoro – dichiarano il primo cittadino, Enrico Mascia ed i due assessori proponenti, Agresti e Pelazza - ha dovuto convivere, da un lato, con il ricordo di una industria fiorente che negli anni ’70/’80 ha dato lavoro a centinaia di famiglie dell’area, contribuendo alla crescita sociale ed allo sviluppo del territorio, dall’altro, con un enorme scheletro di ferro che per oltre 30 anni ha costituito una controversa e scomoda linea di congiunzione tra la Città e la sua zona lido».
«“Oggi, con questi due progetti candidati a finanziamento, la nostra Città si appresta non solo a ridare dignità e decoro a quell’importante area, ricollocandola nella giusta dimensione attuale, con il recupero energetico, ma anche ad aprirsi all’innovazione e alla sperimentazione di nuove tecnologie in campo agroalimentare, uno dei settori trainanti dell’intero comparto nell’intero Mezzogiorno, aprendosi alla cittadinanza anche con la realizzazione di luoghi di aggregazione e di inclusione».
«Siamo certi – concludono gli amministratori – che entrambi i progetti, una volta finanziati e realizzati, faranno cambiare volto all’intera area che passerà da degrado locale a fiore all’occhiello territoriale».