Casciaro (Cgil): «Il Comune di Crosia non rispetta i propri dipendenti»
Il sindacalista: «Se si continuerà sul solco della negazione dei diritti sindacali e non verranno ascoltate le nostre richieste ci vedremo costretti a indire lo sciopero dei lavoratori comunali»
CROSIA - «Forse l’Amministrazione Comunale di Crosia pensa che il Comune sia una caserma, e non invece un Ente di diritto pubblico, fondato anche sul rispetto delle regole e delle procedure. Questo falso convincimento, ha spinto infatti l’Amministrazione Comunale a esternalizzare il servizio di Scuolabus, finora svolto da Dipendenti Comunali, senza dare l’informativa preventiva al Sindacato, come invece è previsto dalle norme vigenti. Una scelta che però costa ai Cittadini la bellezza di circa 4.500 euro al mese! Sì, perché le scelte di questa Amministrazione Comunale, giuste o sbagliate che siano, alla fine le pagano solo e sempre i Cittadini di Crosia».
Lo afferma Vincenzo Casciaro segretario generale Funzione Pubblica CGIL Pollino Sibaritide Tirreno che così continua: «Questa Amministrazione Comunale, sempre per le dubbie azioni che sta mettendo in campo, ha di fatto deciso di distruggere, o quanto meno depotenziare, il servizio manutentivo, che finora ha garantito decoro a tutto il territorio comunale, spostando il Personale, cambiando irragionevolmente l’orario di lavoro, distribuendo a proprio piacere le ore aggiuntive per i Lavoratori part time. Raccontando (fra l’altro) frottole, perché con la delibera n. 101 del 28 ottobre scorso, ha falsamente affermato di aver preventivamente consultato le Organizzazioni Sindacali».
«Una Amministrazione, - aggiunge - quella di Crosia, che non avverte l’esigenza di convocare il Sindacato, nonostante le reiterate richieste d’incontro e le diffide che la Funzione Pubblica CGIL comprensoriale ha inoltrato nelle settimane scorse. Così come non avverte il bisogno di fornire ai propri dipendenti addetti al servizio manutentivo, i più elementari dispositivi di protezione, come guanti, tute, scarponi, né le attrezzature necessarie a effettuare in sicurezza taluni lavori (scale, carrelli elevatori, ecc)».
«Non capiamo perché – incalza - questa Amministrazione Comunale abbia una predilezione particolare a calpestare i diritti dei Lavoratori, che anzi cerca di disgregare ed emarginare. È il caso di un Rappresentante Sindacale aziendale, al quale è stato imposto un ordine di servizio che lo isola presso il Cimitero comunale, proprio per allontanarlo dal contesto lavorativo nel quale il Lavoratore è stato eletto come rappresentante sindacale: in pratica, è un maldestro tentativo per impedire ai Lavoratori di organizzarsi sindacalmente nell’idea di fiaccare la difesa dei diritti così faticosamente conquistati».
«Il nervosismo derivante dalla sconfitta elettorale del 2020 di qualche pretendente al Consiglio Regionale, sonoramente ribadita nel 2021, - spiega - non può essere lo strumento di governo di questa Comunità che ha bisogno di certezze, di affermazione di diritti, di un’ordinata manutenzione, di un oculato controllo della spesa pubblica. Con il solito spirito costruttivo che caratterizza il nostro agire quotidiano e chiedendo l’intervento del Prefetto di Cosenza, cercheremo di ripristinare il rispetto di regole e ruoli che questa Amministrazione ha inteso forzare».
«Per questo motivo, la Funzione Pubblica CGIL Pollino Sibaritide Tirreno ha proclamato lo stato di agitazione dei Dipendenti comunali e ha attivato le procedure per il raffreddamento e la conciliazione dei conflitti. Sia chiaro sin d’ora che se si continuerà sul solco della negazione dei diritti sindacali, se i criteri per l’incremento orario continuano a non seguire alcuna logica contrattuale e organizzativa, se non si ripristina l’internalizzazione del servizio di scuolabus, se non si costruisce un adeguato piano di riqualificazione e di formazione professionale del Personale, se non si forniscono ai Dipendenti i dispositivi di protezione individuale, se si continuano a eludere le richieste d’incontro del Sindacato, allora ci vedremo costretti a indire lo sciopero dei lavoratori comunali, informando correttamente e doverosamente l’intera comunità di quanto l’amministrazione comunale di Crosia sia impermeabile al confronto civile e democratico» conclude.