Villapiana, il parroco papà e nonno: «Scusatemi se talvolta nominerò figlie e nipoti o se correrò da loro»
Don Giovanni Lattuca prende possesso della sua Parrocchia "Stella Maris", allo Scalo cittadino a soli due mesi dall'ordinazione sacerdotale. Ecco come si è presentato il nuovo pastore
VOLLAPIANA - Don Giovanni Lattuca, il parroco papà e nonno, prende possesso della sua Parrocchia "Stella Maris", allo Scalo cittadino. Il suo ingresso nella Chiesa villapianese, a soli due mesi dall'ordinazione sacerdotale, al posto di don Francesco Diodati che dal primo novembre inizierà un nuovo servizio missionario nella Diocesi di Bolzano- Bressanone, quale sacerdote fidei donum, è stato benedetto dal Vescovo della Diocesi di Cassano Francesco Savino. Che ha così presentato il nuovo pastore.
«Capisco don Giovanni, mi ha colpito sempre quando dice che ha la suocera da accudire, si preoccupa per lei come impegno nei confronti della sua cara moglie che non c'è più. Lui saprà donarsi, imparerete a conoscerlo».
«Scusatemi se talvolta sentirete che nominerò le mie due figlie Marialucia e Teresa o i miei nipoti Francesco e Margarete. E spero mi capirete se ogni tanto correrò da loro a Bolzano, dove vivono, per abbracciarli. Essere papà e nonno è bellissimo, ma la chiamata del Signore non ha paragoni. Ecco
perchè ho scelto la vita matrimoniale con Gesù, a cui ho deciso di dedicare la mia restante esistenza. Ma se mi assenterò è per loro, e di questo vi chiedo scusa, ma sin d'ora vi dico, che senza di voi non sono nulla». Così invece don Giovanni nel suo discorso di insediamento, dinanzi a tanti confratelli, ai colleghi delle Ferrovie dello Stato con cui ha lavorato quarant'anni, ad una delegazione proveniente da Montegiordano suo paese di residenza, e a tanti fedeli.
«Avete voluto bene a don Nunzio Laitano (attuale segretario del Vescovo fatto Popolo, peraltro presente alla cerimonia ndc), come del resto a don Francesco. Ringraziate il dono che è stato, e pregate per lui, e lui pregherà per voi», ha chiosato monsignor Savino che ha concluso: «Sia benedetta la vita della Chiesa, della Diocesi, di don Francesco e don Giovanni».
Infine ha inviato un messaggio ben preciso: «Dobbiamo ritrovare la credibilità, è necessario chiederci che Chiesa dare ai nostri bambini. È l'ora della corresponsabilità, del Sinodo che deve aiutarci all'ascolto dentro e fuori, è l'ora della spiritualità, del dialogo. Preghiamo per Papa Francesco e tenete sempre presente, che il Vescovo vi vuole bene».
«Vi ho voluto bene e vi porterò sempre nel cuore, un abbraccio e buon cammino» ha invece concluso don Francesco Diodati salutato dai suoi parrocchiani, dalla Polisportiva Pro Emiliano e dalle tante persone che hanno preso parte alla cerimonia.
Dulcis in fundo, il Vescovo Savino, ha tirato fuori alcune pillole di saggezza: «La causa principale del fallimento umano è l'egoite». E ancora: «Il peccato originale è la conflittualità tra di noi. Noi siamo dei cognomi in cerca di nomi, e utilizziamo tutte le strategie e le tecniche per protagonismo».
E facendo sue le parole del Santo Padre ha detto: «il malato viene prima della malattia. Non fate mai profitto sugli ammalati».