Rifiuti, Russo: «Ci prepariamo ad affrontare l'ennesima emergenza»
Con la crisi in atto saranno possibili dei disagi sull’intero territorio di Crosia
CROSIA – Emergenza rifiuti ATO Cosenza, nelle prossime ore i disagi potrebbero interessare anche il territorio di Crosia. La società che gestisce il servizio civico di igiene urbana stamani ha comunicato agli uffici municipali del Settore Ambiente, l'impossibilità a conferire sia nell'impianto privato di Calabria Maceri a Rende, sia nell'impianto consortile pubblico gestito da Ekrò di Corigliano-Rossano. Il sindaco Russo: «Problemi nella raccolta non riconducibili alla gestione amministrativa. Pronti ad affrontare l'emergenza se dovesse concretizzarsi anche nella nostra comunità».
È quanto fa sapere lo stesso primo cittadino Antonio Russo che, una volta ricevuta l'informativa, ha tempestivamente attivato gli uffici comunali per essere pronti all'eventuale emergenza e darne dettagliata informazione alla cittadinanza.
«Al momento – dice il sindaco – l'emergenza rifiuti è solo paventata. La raccolta continuerà, anche se con palesi e oggettive difficoltà, per le prossime ore. Nel caso in cui, però, i disagi dovessero acuirsi e sfociare in vere e proprie criticità igienico sanitarie saremo pronti affinché si evitino accumuli di rifiuti all'interno del territorio comunale. Siamo tutti consapevoli dei sacrifici fatti dai cittadini in questi anni e della formazione di una nuova cultura della differenziata che si è costruita con il passare del tempo. Purtroppo siamo vittime di un sistema regionale dei rifiuti logoro, antico e senza soluzioni che mettere a repentaglio i tantissimi sforzi fatti dalla popolazione. È necessario, dunque, agire subito, assumendo – se necessario – decisioni fortissime per il bene dei comuni e dei cittadini. Perché differentemente dal passato, quando ogni realtà locale era responsabile delle proprie politiche sui rifiuti, oggi, comuni virtuosi come Crosia, che hanno saputo incrementare esponenzialmente le percentuali della differenziata, non possono pagare a causa dell'insipienza e l'immobilismo degli organi di gestione»