«L’Ospedale da campo a Vaglio Lise diventi un hub di emergenza per dare respiro all’Annunziata»
È quanto chiede Apicella, consigliere comunale di Cosenza: «I numeri dei positivi e dei morti fanno tremare i polsi e non lasciano tranquilli per i prossimi giorni. Si intervenga subito»
COSENZA - «Mentre il commissario Longo festeggia per il record di oltre 11.000 vaccinazioni raggiunte, quando dovremmo essere ormai a più del doppio giornaliere per assicurare la salute dei nostri over 70 e over 80; mentre il Governo fa finta di non vedere, oppure, ha volutamente scelto di ignorare la Calabria reputandola ormai terra persa e non più appartenente al territorio nazionale. I calabresi continuano a morire nelle ambulanze fuori dagli ospedali, oppure negli ambulatori dei pronto soccorso dopo giorni e giorni di mancate cure domiciliari».
È quanto denuncia Annalisa Apicella, consigliere comunale di Cosenza che così continua: «Ti aspetteresti di sentir parlare dell’invio di nuove unità di rianimazione, di personale per gli ospedali al collasso, di strutture di emergenza per accogliere i tanti positivi con condizioni problematiche, invece c’è il silenzio, come se i morti della Calabria e di Cosenza in particolare e quelle ambulanze in fila non facessero clamore e notizia».
«Chiedo al commissario Longo e al ministro Speranza di intervenire con decisione e presto. C’è un ospedale da campo a Vaglio Lise adibito solo alle vaccinazioni, che deve invece diventare un hub di emergenza per dare respiro all’Annunziata e ai suoi medici, si collochino lì più malati possibili che non necessitino di terapia intensiva e si lasci al personale dell’ospedale di occuparsi solo dei casi più gravi adibendo quanti più posti di terapia intensiva sia possibile con le “macchine” che il Ministero dovrebbe avere da spedire nei territori che avessero bisogno, perché Arcuri aveva assicurato questo mesi or sono, che c’erano scorte per le emergenze. Bene, Cosenza e la Calabria adesso sono un’emergenza nazionale e prima di veder morire persone come accaduto a Bergamo durante la prima ondata, che si intervenga subito! Non chiudendo nuovamente scuole e attività ma inviando personale e macchinari che velocizzino i vaccini da una parte e garantiscano più cure dall’altra a chi ne ha bisogno».
«L’ospedale da campo – incalza - se rafforzato con personale e mezzi dell’esercito può dare una grande mano in questo momento. Così come dare fiducia e vaccini alle farmacie può far aumentare rapidamente il numero dei vaccinati quotidiani. Stiamo lavorando a garantire a tutte le farmacie che vorranno la possibilità anche di spazi esterni supplementari, per gazebo, tende, gonfiabili e container, in cui poter effettuare le vaccinazioni in tutta sicurezza e far trascorrere ai vaccinati il giusto tempo di monitoraggio di eventuali reazioni avverse in tutta sicurezza e senza rallentare la vaccinazione di altri utenti».
«Oltre a vagliare ove possibile l’installazione di strutture per effettuare quante più vaccinazioni possibili. Dalla fine di questa settimana arriveranno un buon numero di vaccini, si lavori allora con tutte le risorse disponibili a fare in modo che appena arrivati in terra calabra vengano smistati e somministrati nel più breve tempo possibile. I numeri dei positivi e dei morti fanno tremare i polsi e non lasciano tranquilli per i prossimi giorni. Si intervenga subito, mai come ora “fate presto”» conclude.