Straface: «Trasferire la Polizia Locale da Corigliano Scalo al Centro storico? Scelta scellerata dell’Amministrazione»
L'ex Sindaco della città di Corigliano punta il dito contro la decisione dell'Amministrazione guidata da Flavio Stasi
CORIGLIANO-ROSSANO - «Con delibera di Giunta Comunale n. 63 dello scorso 11 marzo, l’Amministrazione Stasi ha approvato l’atto d’indirizzo afferente il trasferimento degli Uffici della Polizia Municipale dell’area urbana di Corigliano dall’attuale sede di Palazzo Zagara, nel cuore dello Scalo cittadino, al Palazzo dell’Orologio, nel Centro storico ausonico. Un atto che riteniamo, alla stregua di numerosi altri finora varati da questo esecutivo, a dir poco di difficile comprensione, scarsa funzionalità e, addirittura, fonte di ulteriori disagi arrecati sia agli stessi Agenti della Polizia Municipale che all’intera Cittadinanza».
È quanto dichiara l’ex Sindaco di Corigliano Calabro, Pasqualina Straface, rappresentante del Movimento del Territorio, che attraverso un comunicato stampa rende nota la decisione dell’Amministrazione in merito a siffatta materia, contestandola duramente e muovendo seri dubbi in proposito.
«Ci chiediamo, infatti, a quale logica corrisponda una simile determinazione, ossia trasferire l’intero Corpo di Polizia Locale dell’area urbana coriglianese dallo Scalo al Centro storico, poiché quelle contenute nella suddetta delibera sono prive di qualsivoglia credibile giustificazione, sia da un punto di vista pragmatico che meramente simbolico. Pragmatico, poiché la sede di Palazzo dell’Orologio – edificio storico ristrutturato, soprattutto in un’ottica d’inclusione e promozione sociale, su forte volontà e impulso della scrivente e sotto l’Amministrazione comunale che si è avuto l’onore di guidare – affaccia sì su Piazza del Popolo e a pochi passi da Palazzo Bianchi, individuato come sede istituzionale cittadina, ma si presenta poco consono e funzionale rispetto a quelle che sono le esigenze di uomini e mezzi della Polizia locale. Come sarà possibile ospitare in quella sede tutte le unità del citato Corpo, attualmente presenti nei locali molto più ampi e confortevoli siti in Palazzo Bianchi? E cosa ne sarà del parco macchine della Polizia locale, dove questo sarà ubicato? Interrogativo legittimo considerata l’esiguità degli spazi annessi al Palazzo dell’Orologio. Dunque, perché questo trasferimento “sic et simpliciter”, l’ennesimo di una lunga serie, senza tenere conto delle reali problematiche, esigenze e prospettive degli Agenti di Polizia locale di Corigliano, che con l’occasione ringraziamo per la loro preziosa attività quotidiana svolta al servizio della comunità? A queste riflessioni – dichiara Straface – se ne aggiungono altre di carattere per così dire simbolico, alla luce delle vaghe considerazioni contenute nella menzionata delibera. Il fatto che Palazzo Bianchi sia sede istituzionale non significa certamente che debba vedere vicino l’intera sede della Polizia Locale, poiché si dà per fatto elementare che, per la sua funzione, debba lì essere già previsto un distaccamento del Corpo, in aderenza al Palazzo di Città e per l’attività da realizzare nel borgo antico, facendo così venire meno la decantata esigenza di legalità nella zona, appunto garantita con l’attivazione di un distaccamento della Polizia Locale oltre che con la presenza, già in essere, della Stazione dei Carabinieri della locale Compagnia. Cosa dire, poi, sulla necessità di recupero e valorizzazione del Centro storico sbandierato dall’Amministrazione? Ma davvero ancora qualcuno crede che solo ed esclusivamente con la presenza degli Uffici Comunali si possa rilanciare questa importante area della città, senza invece ideare e realizzare serie politiche abitative nonché di promozione turistica? Si tratta, quindi, di un’ulteriore decisione di questo esecutivo che conferma l’assoluta distanza, dal territorio e dalla gente, avulsa dalle reali esigenze e bisogni della collettività. Una decisione che contestiamo con vigore, figlia dell’attuale improvvisazione amministrativa, destinata ad aggiungere altri costi per le casse comunali e disagi per la popolazione».