Scuola, sindacati incontrano in videoconferenza Spirlì: «Ordinanza discutibile da diversi punti»
Le Organizzazioni Sindacali: «Non aiuta le famiglie, ma rende più precaria e indeterminata la frequenza scolastica e il ruolo delle stesse Istituzioni»
CATANZARO - Si è conclusa, nella tarda serata di ieri, l’incontro in videoconferenza, più volte sollecitato dalle Organizzazioni Sindacali, sul funzionamento delle scuole e la ripresa delle attività didattiche in presenza, con il Presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì, i Prefetti delle cinque province calabresi, l’Assessore ai trasporti, il Direttore Generale del Dipartimento Tutela della Salute e l’ l’USR Calabria.
È quanto si apprende da un comunicato stampa delle organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil Snals e Fgu.
L’esigenza dell’incontro è stata rimarcata dalle Organizzazioni in più occasioni e riconosciuta da tutti. «Abbiamo rivendicato con forza la nostra presenza che è servita a far sì che le parti si assumessero l’impegno affinché la riunione non sia un episodio isolato ma l’inizio di un auspicabile sistematico confronto che finora è mancato» si legge.
«Rispetto ai contenuti dell’Ordinanza Regionale – continuano - n 4 dell’1/2/2021, le organizzazioni sindacali ritengono innegabile l’intento ma discutibile la soluzione; è stata infatti scaricata interamente sulla scuola e sugli studenti. Per tale motivo le OO.SS., unitariamente, mantengono fermo il principio esposto nel comunicato unitario che sostanzialmente chiede la revoca dell’ordinanza in quanto:
- non aiuta le famiglie perché riconosce loro una facoltà, far frequentare o meno le lezioni in presenza ai propri figli, che sconvolge l’organizzazione didattica e nel contempo assegna loro una decisione che rende ancora più precaria e indeterminata la frequenza scolastica e il ruolo delle stesse Istituzioni scolastiche a cui la Costituzione riconosce autonomia organizzativa e didattica.
- toglie credibilità a quanto deliberato, nell’ambito dei disposti normativi nazionali vigenti, a quanto espresso nei rapporti dell’Istituto di sanità, nelle linee guida e nei numerosi protocolli emanati dalle autorità competenti, e anche dalle singole scuole, frutto di analisi e di studio durante tutto il periodo della pandemia. Gli organi di governo di ogni singola scuola, composti da dirigenti, genitori, alunni e docenti, in questo ultimo mese hanno sempre lavorato con grande senso di responsabilità e rispetto per il ruolo che la scuola è chiamata a svolgere, predisponendo, per la loro parte, le condizioni per un rientro in presenza e in sicurezza;
- toglie credibilità al lavoro fatto dai prefetti che congiuntamente all’amministrazione scolastica hanno incessantemente lavorato per trovare le soluzioni più idonee per non interrompere ulteriormente il servizio scolastico in presenza all’unanimità riconosciuto dagli esperti, dal personale della scuola, dagli alunni stessi il vero percorso da realizzare.
Le Organizzazioni Sindacali hanno unitariamente ribadito, che la scuola, attraverso i suoi organi di governo, può individuare le soluzioni organizzative e didattiche più idonee per la sicurezza dell’utenza al suo interno, assolvendo al ruolo costituzionalmente riconosciuto. Dovranno essere gli enti territoriali, le prefetture e l’amministrazione scolastica, ognuno per la sua parte, a raccordarsi con la scuola dell’autonomia, fornendo trasporti, tracciamenti sanitari adattamenti edilizi o nuove strutture nonché sollecitare la campagna di vaccinazione per il personale della scuola.
A tal proposito, durante l’incontro è stato ribadito con forza che, proprio perché non prescrittive, le raccomandazioni contenute nell’ordinanza regionale non possono in nessun modo limitare l’autonomia delle istituzioni scolastiche in linea con quanto previsto dall’art. 117 della Costituzione».