Crosia ricorda il parroco don Luigi Mazza a vent’anni dalla sua scomparsa
Il presidente del Consiglio comunale, Francesco Russo: «Una figura fulgida e di grandissima cultura attaccata visceralmente alla sua terra. A lavoro per dedicargli una via o un immobile»
CROSIA – Era il 4 febbraio 2001 quando don Gigino Mazza lasciava per sempre la vita terrena. Sono trascorsi 20 anni dalla sua dipartita e la comunità di Crosia lo ricorderà durante la celebrazione eucaristica che si terrà oggi pomeriggio nella parrocchia di San Michele. In quella chiesa che lui tanto ha amato e da dove seguì le vicende legate al mistero delle apparizioni mariane della Madonna della Pietà nel lontano 1987.
È quanto fa sapere il Presidente del Consiglio comunale con delega al centro storico, Francesco Russo, rievocando la memoria dello storico parroco, originario di Calopezzati, che per tanti anni guidò la chiesa patronale di Crosia.
«Oggi – aggiunge Francesco Russo – ricordiamo un cittadino e sacerdote che attraverso la sua opera ha dato tantissimo alla comunità traentina. È stato una guida solida nel tempo in cui fu parroco di San Michele e continua a rimanere un punto di riferimento nella memoria dei cittadini del centro storico. Don Gigino lo ricordano tutti per essere stato il prete che per primo assistette alle apparizioni nella chiesa della Pietà, rimanendo di fianco ai giovani veggenti Anna Biasi e Vincenzo Fullone. Fu grazie a lui e all’allora arcivescovo Mons. Serafino Sprovieri che quella chiesa, all’epoca diroccata, venne ristrutturata e riaperta al culto di migliaia di fedeli che, ancora oggi, arrivano da ogni angolo a trovare consolazione ai piedi della Madonna della Pietà».
«Ma don Luigi – ricorda ancora il Presidente del Consiglio comunale - fu anche un sacerdote attento al sociale. Durante il suo percorso alla guida della chiesa parrocchiale di San Michele si prese a cuore i più piccoli, offrendo al Comune un immobile da destinare ad asilo, e non ultimo si rese promotore di tantissime iniziative rivolte ai giovani in una Crosia che ancora non viveva il dramma dello spopolamento».
«Insomma – precisa Russo – una figura fulgida e di grandissima cultura attaccata visceralmente alla sua terra».
«Ecco perché, nel ventesimo anno dalla sua dipartita, proporrò all’Amministrazione comunale di Crosia di dedicare a lui una via o un immobile comunale della nostra Città magari proprio nel centro storico dove – conclude - Don Gigino Mazza ha operato con grande attenzione e dedizione».