Covid, Munno (Fna): «La scuola è sicura? Dimostratecelo. No allo scaricabarile sui genitori»
La dirigente sindacale propone la didattica integrata anche per medie e primaria
CORIGLIANO – ROSSANO – «Covid e didattica in presenza, per rasserenare tutti quei genitori che ad oggi si dicono preoccupati per i numeri di contagi in crescita e quindi non tranquilli a mandare i propri figli a scuola, basterebbe che dirigenti scolastici ed istituzioni dimostrassero concretamente quanto è stato fatto e quanto si fa per garantire, ad esempio, il distanziamento interpersonale. La responsabilità non può e non deve ricadere sui genitori. No allo scaricabarile».
È quanto dichiara Caterina Munno, dirigente sindacale della Federazione Nazionale Agricoltori (Fna) – Confstal facendosi portavoce di quanti, a torto o a ragione, non si accontentano di ricevere la semplice risposta: la scuola è un luogo sicuro.
Rispetto ai provvedimenti e alle sentenze che hanno stabilito la riapertura delle scuole, si avverte l’esigenza da parte di tutti di ottenere maggiore chiarezza. Spesso l’allarmismo cresce con il numero di casi positivi quotidianamente comunicati dall’Asp. Il fenomeno può essere frenato solo con dati concreti.
«Se è vero – continua – che gli adulti, il personale scolastico, gli studenti più grandi ed i docenti possono assumere comportamenti responsabili, lo stesso non possiamo dirlo dei più piccoli. Non sempre si riesce a farli mantenere distanti. A questo si aggiunga il fatto che ogni singolo bambino proviene da un contesto differente. C’è chi avrà a casa la mamma casalinga o il papà che lavora a contatto con il pubblico e, quindi, maggiormente esposto al rischio di entrare a contatto con il virus».
«Per evitare queste divisioni – conclude la dirigente FNA – potrebbe tornare utile dare la possibilità anche agli allievi delle scuole medie inferiori e della primaria di usufruire della didattica integrata, che potrebbe tornare utile anche per i ragazzi che hanno contratto il virus, asintomatici e costretti alla quarantena; che diversamente non potrebbero seguire le lezioni».
La Munno richiama, infine, alla necessità di garantire una migliore organizzazione nella Didattica a Distanza (DAD) che tenga conto delle difficoltà di ambo le parti, scuole e famiglie. Da una parte le scuole si devono dotare di competenze e strumenti idonei a garantire la corretta condivisione del materiale. Dall’altra, bisogna considerare che non tutte le famiglie hanno la disponibilità di dotarsi degli strumenti elettronici adeguati per stare al passo con le lezioni on line. È il caso, per esempio, di quei nuclei che hanno più figli e che frequentano classi diverse.