Corigliano-Rossano, Il Movimento per la Vita dice no all’estensione dell’uso della pillola abortiva
Bruno: «La Regione Calabria prenda una posizione in merito. L’aborto non può essere "fai da te"»
CORIGLIANO-ROSSANO – Pillola abortiva, anche la Regione Calabria dica no alla somministrazione del farmaco (RU486) in day hospital e all’estensione del limite di utilizzo dalla settima alla nona settimana di gestazione.
È quanto chiede Natale Bruno, presidente del Movimento per la Vita di Corigliano-Rossano, definendo “scellerate” le linee guida adottate nei mesi scorsi dall’ormai ex Ministro della Salute Roberto Speranza.
«L’aborto – continua – non può essere fai-da-te! Altro che difesa dei diritti della donna. In piena emergenza covid è stato perpetrato un vero e proprio attentato alla vita».
«Con questa iniziativa – continua - si snatura, infatti, il ruolo stesso non solo delle associazioni pro life, ma degli stessi consultori, indicati come luogo di accompagnamento e di informazione per la donna in gravidanza che liberamente decide di abortire o, appunto, tenere il bambino».
«Come Movimento per la Vita – prosegue – ci siamo subito opposti a questa che noi consideriamo una aberrazione etica e sanitaria. Grazie al supporto del nostro Presidente Onorario, il Senatore Antonino Monteleone, abbiamo individuato in quel provvedimento una pratica subdola».
«Con questa, infatti, vengono calpestate la dignità del concepito e la libertà e la dignità della donna, specie nella grave omissione della tutela della sua salute da parte dello Stato. Non è concepibile né tollerabile – conclude Bruno – pensare di abbandonare la donna in difficoltà nella totale solitudine e ai rischi che derivano dal favorire un aborto con la stessa semplicità con la quale si consiglia un'aspirina per il mal di testa».