UDC di Corigliano-Rossano: «La città deve salvare il mercato ittico e la Meris»
Carlo Di Noia interviene su uno degli argomenti che stanno più a cuore del borgo marinaro della terza città della Calabria
CORIGLIANO-ROSSANO- Corigliano-Rossano, grazie a Schiavonea, ha una spiccata vocazione alla pesca. Ma, nonostante gli avvicendamenti politici degli ultimi anni, la situazione della MERIS (Società di gestione del Mercato Ittico) non è affatto migliorata. A denunciarlo è il coordinatore cittadino dell’UDC Carlo di Noia: «La nostra città ha ora il dovere e l’opportunità di salvare il Mercato Ittico e la MERIS, elementi distintivi unici del territorio nel contesto dell’economia regionale».
Le problematiche finanziarie che, da anni, si trascinano nella Società MERIS, interamente partecipata dal Comune di Corigliano – Rossano, vanno risolte una volta per tutte: «Non è certo un compito facile. Ma ritengo che la Politica, in alcuni momenti, debba assumersi le sue responsabilità, compiendo atti di coraggio. E, in questa direzione, la MERIS e il Mercato Ittico vanno salvaguardati: la Società, al suo interno, ha personale attento e preparato, che svolge il proprio lavoro con senso di responsabilità e competenza. Lo stato di liquidazione, però, blocca anche l’operatività della Società, che non può partecipare a Bandi o attingere a Fondi Comunitari. Una seria riflessione, quindi, andrebbe fatta, ad opera di tutte le Forze Politiche e Partitiche presenti in Consiglio Comunale. Non può essere addossata l’intera responsabilità alla Giunta e alla Maggioranza. E la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale Monotematico sulle problematiche della pesca va in questa direzione. L’ultimo bilancio della MERIS ha una perdita di soli 18.000 Euro; basterebbe rimodulare alcune voci di entrata come la tariffa degli affitti dei box commerciali, per tornare in pareggio».
La MERIS e il Mercato Ittico sono il punto di arrivo sul mercato di un’importante fetta dell’economia reale del nostro territorio, al pari dell’agricoltura e del turismo. Sono il punto di incontro con la produzione della prima marineria della Calabria.
«La soluzione, quindi, va considerata in un contesto generale, con un Piano di rilancio collegato al Porto di Schiavonea, con la riqualificazione della logistica e dei servizi, con particolare riguardo all’alaggio e varo, e al rafforzamento delle strategie di mercato, che valorizzino l’identità e la visibilità del distretto ittico, anche con la creazione di un Marchio del pescato di Schiavonea. Su tale percorso, sarebbe importante aprire il Capitale Sociale della MERIS alle Istituzioni, come la Regione Calabria e le Camere di Commercio, oltre che alle Associazioni di Categoria, al fine di rafforzarne la funzione pubblica, a supporto dell’interesse generale dell’economia del territorio. Sono fiducioso che questo mio appello non cadrà nel vuoto».