Ente Parco Nazionale della Sila, in arrivo circa 400mila euro da investire
I progetti: recupero muretti a secco, ripristino rete sentieristica, conservazione biodiversità, tutela e gestione zone ad alto valore naturalistico
LORICA - «Grazie ai finanziamenti stabiliti dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Calabria in favore dell’Ente Parco – ha dichiarato il direttore f.f. dell’Ente Domenico Cerminara –, è stata effettuata una variazione al bilancio dell’esercizio finanziario 2020. In particolare, oltre 65mila euro di contributo MATTM sarà destinato al recupero dei cosiddetti muretti a secco, tipici manufatti diffusi nei Paesi del Mediterraneo proclamati nel novembre del 2019 Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO, per cui abbiamo già realizzato un’analisi del territorio e una vera e propria progettazione; con più di 43mila euro, sempre derivanti dai finanziamenti del citato Ministero, continueremo a lavorare sul ripristino e sul mantenimento della rete sentieristica, questa volta in collaborazione con Federparchi e CAI Club Alpino Italiano, sulla scorta di una convenzione sottoscritta a livello nazionale; destineremo, invece, 85mila euro per attività dirette alla conservazione della biodiversità nel territorio del Parco, con fondi all’uopo stanziati con cadenza annuale dal suddetto Ministero dell’Ambiente».
«Da ultimo – ha proseguito Cerminara -, con circa 195mila euro di contributi stanziati dalla Regione Calabria, all’esito di un apposito Bando, ci attiveremo per la stesura e l’aggiornamento dei piani di tutela e gestione dei Siti Natura 2000 e di altre zone ad alto valore naturalistico».
Il Consiglio Direttivo ha, inoltre, approvato la proroga (per ulteriori sei mesi) dell’incarico di Direttore facente funzioni dell’Ente Parco allo stesso Domenico Cerminara che ha accettato di proseguire il suo mandato, affermando: «Oltre a ringraziare i Consiglieri per la fiducia accordatami, sono certo che riusciremo a realizzare sinergicamente gli obiettivi prefissati per il 2021, così come è avvenuto, nonostante le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria, per l’anno ormai trascorso».
«A gennaio prossimo – ha detto Curcio – avvieremo i procedimenti necessari a ottenere il riconoscimento Unesco di Geoparco. A tal proposito, sembra opportuno porre attenzione sul ritrovamento, in prossimità del lago Cecita nel 2017, dei resti inerenti, presumibilmente, a Elephas antiquus, antenato dell’elefante che comunemente conosciamo: i due reperti rinvenuti – una zanna e un molare – vennero inviati, per le conseguenti indagini, all’Università del Molise, ma, al momento, nulla, sulla questione, ci è stato comunicato. Solleciterei, dunque, la Soprintendenza Abap calabrese ad informarci dello stato dei relativi studi».