17 ore fa:Pauroso incidente sulla SS534: coinvolte due auto e un tir
5 ore fa:Caloveto celebra la Settimana Santa insieme alle scuole della comunità
1 ora fa:U Lavuredde ed il giro delle Sette Chiese: passione e mistero nei riti popolari del Giovedì Santo
38 minuti fa:Incetta di premi al Campionato Nazionale di Taekwon-do per l'Asd 3b Cross Fit Gym di Trebisacce
1 ora fa:Riorganizzazione ospedaliera, nella Calabria del nord-est spirano venti fortissimi di protesta: «Siamo arrivati al capolinea»
3 ore fa:Il PD farà una lista a sostegno di Stasi ma rimane l'enigma del simbolo
18 ore fa:Al Majorana rinasce la tradizione con la produzione del sapone all'olio extravergine d'oliva
2 ore fa:Co-Ro pulita fa la lista dei disastri della Regione e la presenta a Occhiuto e Straface
2 ore fa:il Pi.Ca.Lab museum di Castrovillari in mostra al “Pensa Tu”, il festival della scienza e delle curiosità
8 minuti fa:«Opere pubbliche, Dup e bilancio di previsione 2024-2026. La giunta Pirillo programma il nulla!»

Il Club Alpino Italiano di Castrovillari ha raggiunto il rifugio più alto d’Europa

2 minuti di lettura

CASTROVILLARI - Nonostante la pandemia abbia costretto, nei primi mesi dell’anno, la Sezione di Castrovillari del Club Alpino Italiano a ridurre le proprie attività annuali, dal mese di maggio in poi la ripresa è stata folgorante ed è culminata con una bellissima spedizione alpinistica felicemente conclusa nei primi giorni di agosto.

La Sezione, non nuova ad attività del genere, dopo l’ascensione sui Breithorn (4165m e 4141m) del 2019 e su Punta Castore (4228m) del 2020, ultime in ordine cronologico, ha stavolta spostato l’attenzione sul Rifugio più alto d’Europa, la Capanna Margherita, 4554m, circondata da imponenti montagne, candide di ghiacci, tutte comprese nel massiccio del Monte Rosa.

Partiti da Gressoney La Trinitè per il rifugio Città di Mantova (3498m), un affiatato e compatto gruppo, composto da 8 alpinisti, ha raggiunto la meta in una radiosa e limpidissima giornata rendendo l’impresa ancor più esaltante in quanto una delle due cordate ha scalato nello stesso giorno altre due vette oltre i 4000 metri, la Ludwingshohe (4341m) e la Balmenhorn (4167m).

Le emozioni vissute sono state tante e irripetibili, difficilmente trasferibili, mentre l’occhio ha spaziato su grandiosi orizzonti alpini: dal Monviso, al Gran Paradiso, al Bianco, al Grand Combin, al Cervino e all’intero Massiccio del Rosa. Al rientro visibilmente soddisfatti tutti i partecipanti, restano indelebili i ricordi e le emozioni assaporate e tutto quello che le fotocamere sono riuscite a immortalare.

Gianmarco, uno degli alpinisti, cosi descrive l’ascesa: «La commozione di qualcuno è nascosta dagli occhiali, gli abbracci riscaldano più del tepore interno al rifugio: l’empatia, il sostegno, il cameratismo della cordata riattiva la circolazione, riscalda anima, corpo e testa, aiuta a realizzare dove si è, scioglie l’acqua ghiacciata nelle borracce. Siamo arrivati, e tutti insieme».

Finalmente, su quello scoglio, le cordate spazzano via le paure dell’ascesa, la tensione della marcia, il freddo patito. L’animo si rasserena, si sceglie di vivere quell’attimo il più a lungo possibile, si dimenticano le amarezze.

Robert MacFarlane ha scritto che «chi sale sulla cima di una montagna è per metà innamorato di sé stesso, per metà innamorato dell’oblio. L’innamoramento per sé stessi si manifesterà quando, alcuni, preferiranno posticipare l’oblio marciando nella nebbia verso i 4341m del Ludwigshöhe e, poi, ai 4167m del Balmenhorn. Altri, invece, avranno placato quell’innamoramento trovando ragione di sé nella sola discesa».

Il Presidente Sezionale, Domenico Filomia, nel ringraziare e complimentarsi con Carla, Veronica, Rosa, Pino, Maurizio, Gianmarco, Matteo ed Eugenio, non nasconde la propria soddisfazione per il risultato raggiunto e ricorda che il CAI Castrovillari torna per la terza volta alla Capanna Margherita (2004, 2010 le altre), evidenziando che attraverso l’organizzazione e la realizzazione di simili importanti attività alpinistiche, come anche per altri aspetti, la Sezione dimostra, oltre ad un continuo e costante dinamismo esperienziale, un attivismo naturalistico/culturale che ha attirato l’interesse di tanti soci ivi compresi quelli di altre sezioni del Club Alpino Italiano, che condividono e si associano con grande slancio a queste spedizioni.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.