di LENIN MONTESANTO LO POLITO - L’integrazione territoriale tra il Pollino e la Sibaritide, attraverso la messa in rete dei diversi patrimoni storico-archeologici, architettonici e paesaggistici e le differenti offerte turistiche, dal mare alla montagna, dai centri storici alle eccellenze agroalimentari, investendo su infrastrutture interne più comode e veloci, è tra le prime priorità programmatiche di
Mimmo Lo Polito, 47 anni, avvocato con l’hobby della maratona, già sindaco della Città, sostenuto dal Pd, dai Democratici per Castrovillari, dai Progressisti per Castrovillari e dalla lista Nuovi Percorsi. Tra le due importanti aree territoriali – ci dice subito –
ciò che non ha funzionato sono stati i campanili. Che oggi vanno però superati, privilegiando azioni organiche e condivise. Con un metodo, di sinergie dal basso, che è quello suggerito e sperimentato con successo dal progetto in progress
I Luoghi Ideali dell’ex Ministro Fabrizio Barca. La nostra – chiarisce l’ex sindaco pronto alla nuova sfida elettorale del 31 maggio – è una coalizione con una precisa colorazione politica: di
centrosinistra. Non siamo uno schieramento di liste civiche. Ed i partiti per noi rappresentano il collante ideale senza il quale in luogo degli interessi generali prevalgono, come accade ormai troppo spesso, le pulsioni individuali. Del resto – ci dice – se la nostra precedente esperienza amministrativa è caduta anzi tempo ciò è successo proprio perché qualcuno, in quella maggioranza, non si riconosceva in un progetto politico. È, questo, il rischio vero che corrono le liste civiche, provvisoriamente accomunate – aggiunge – da soli obiettivi elettorali. Ed ecco le altre quattro priorità programmatiche indicateci da Lo Polito. Sicuramente
l’autonomia idrica ed energetica. Dobbiamo sganciarci da Sorical – spiega – per i costi eccessivi rapportati ai non benefici e dovremo puntare su
fotovoltaico ed eolico per rendere la nostra città il più possibile autosufficiente. Sui rifiuti, altra priorità, il nostro obiettivo resta quello di costruire
una filiera efficace per lo smaltimento, il riutilizzo ed il riciclo della frazione differenziata, puntando molto però alla riduzione del rifiuto. È – scandisce – una sfida soprattutto culturale sulla quale ci sentiamo impegnati: sensibilizzare a produrre meno rifiuti. Pensiamo poi – quarta priorità che vien fuori nelle risposte – al distretto culturale ed enogastronomico, sintetizzato nel progetto ACT (Ambiente, Cultura e Turismo). È – prosegue – un programma ambizioso nel quale dovremo dimostrare la capacità di saper coinvolgere esperienze, sensibilità e territori diversi, facendo rete. Alla luce dei fallimenti prodotti da altre visioni di sviluppo che hanno prodotto soltanto macerie in Calabria siamo arrivati forse quasi per necessità ad imboccare la strada maestra della sostenibilità ambientale. Con la consapevolezza – ha scandito - che questa via rappresenta adesso l’ultima uscita di sicurezza per la nostra regione e per i nostri territori. Infine, quinta priorità, il sostegno all’agroalimentare, attraverso la riconversione dell’Asi (Area Sviluppo Industriale) in funzione della trasformazione e valorizzazione delle produzioni agricole locali.
SANTAGADA - Pollino e Sibaritide? Il futuro comune di questo territorio non può che essere agricolo e basato sulla valorizzazione del nostro patrimonio identitario. Non vi sono altre strade. Lo sviluppo durevole di quest’area, che deve imparare a parlarsi, interagire ed a complementarsi passa anche dalla capacità di saper individuare e programmare una
comunicazione turistica integrata, incrociando le diverse offerte, condividendo e non sovrapponendo eventi importanti e delle rispettive tradizioni, destagionalizzando e puntando sulla
promozione del consumo locale ed a Km0. Non ha dubbi
Peppe Santagada, 40 anni, avvocato con gli hobbies del collezionismo e della lettura, candidato a sindaco per la coalizione
L’Unica Alternativa, sostenuto dalle liste Castrovillari Città Viva – Laghi, Solidarietà e Partecipazione – Laghi, Castrovillari Solidale e Partecipa Castrovillari. Da noi – ci dice – ci sono molti giovani, imprenditori, professionisti. C’è la società civile. Abbiamo parlato e parliamo con tutti. Ci muoviamo dal basso ed al servizio della nostra città. I nostri candidati – spiega – hanno sensibilità ed anche esperienze diverse nei partiti. Anche se – ammette – abbiamo avuto ed abbiamo una certa difficoltà a capire quali sono gli interlocutori, dei partiti, a livello regionale e nazionale. Del resto – ci ribadisce citando Berlinguer –
i partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela. Noi siamo una coalizione civica, non una sommatoria di candidati il cui collante è dato, anzi, dall’adesione ai contenuti di un
programma amministrativo credibile e fattibile. Ed ecco le cinque priorità di Santagada. 1)
La salvaguardia dei livelli occupazionali. Dalla crisi si può e si deve uscire investendo su noi stessi e sul nostro patrimonio. 2)
Chiudere il cerchio dei sistemi produttivi. Dobbiamo investire sulla trasformazione, oggi anello debole della catena. È così che facciamo economia. 3) Una rinnovata attenzione al sociale. A Castrovillari vi sono almeno 3000 famiglie sotto il livello di povertà. Pensiamo concretamente al
reddito minimo garantito agganciandoci alla Regione Calabria ed ai fondi europei. 4) Verificare l’ipotesi di un’uscita del Comune dal fondo di rotazione pluriennale per arrivare ad un a
bbassamento dell’imposizione tributaria che in questi anni, causa la condizione di pre-dissesto, è stata necessariamente elevata al massimo. 5) Avviare una poderosa azione di
riqualificazione urbana e manutenzione straordinaria della Città. Tre passaggi finali. Sui servizi essenziali, come
acqua e rifiuti, bisogna guardare – dice – a quanto già realizzato in tanti piccoli comuni virtuosi, come a Saracena, sapendo che nelle grandi città i vantaggi economici sono superiori in rapporto all’incidenza del dato demografico. Sui
fondi europei costituiremo una
task force di competenti, privilegiando visione e vocazione territoriali. Prima si programma – scandisce – e poi si cercano i bandi. Non l’inverso, come è accaduto ed accade spesso. Allerta massima, infine, manco a dirlo, sulla
.da ogni forma di inquinamento e – chiarisce – da progetti di sviluppo contrastanti con le nostre vocazioni naturali. Con uno, tra i tanti, sogni nel cassetto: individuare e distinguerci – chiosa Santagada – anche attraverso un prodotto tipico della nostra città. E stimolare virtuose dinamiche di marketing territoriale.