L'allarme di Fillea Cgil Calabria sulla strage dei morti in cantiere
Celebre: «Gli appalti e subappalti sono la causa di tante morti, qui si nasconde la quasi totalità del lavoro povero. Per porre un argine basterebbe limitare il subappalto a cascata, il contrario di ciò che ha fatto l'attuale governo»
CATANZARO - A seguito degli ultimi morti sul lavoro il segretario generale della Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, interviene con una nota stampa.
«La strage nei cantieri non si ferma. Si continua a morire sui luoghi di lavoro in maniera disarmante. Le norme vigenti vengono regolarmente violate - rimarca Simone Celebre - da piccole e grandi imprese, per fortuna non tutte. Troppi imprenditori continuano a sfruttare i lavoratori con paghe spesso da fame, mandandoli a lavorare in condizioni terribili con un unico ordine: "fare presto"».
«Gli appalti, si è detto, - sottolinea - sono la causa di tante morti. Nella catena degli appalti e dei subappalti si nasconde la quasi totalità del lavoro povero. Come Fillea lo stiamo dicendo ogni giorno: per porre un argine basterebbe reintrodurre la parità di trattamento economico e normativo tra dipendenti dell’appaltante e dipendenti dell’appaltatore e, soprattutto, limitare il subappalto a cascata».
«Il contrario di quel che ha fatto l'attuale governo che ha esteso agli appalti pubblici l’insicurezza di quelli privati» conclude.