Simet-Birs, ancora nessun segnale sul fronte della reintegrazione dei lavoratori licenziati
I lavoratori, licenziati da Simet, non sono stati ancora contattati da Birs per gli adempimenti propedeutici alla presa servizio del 1° gennaio 2024
CORIGLIANO-ROSSANO – I rappresentanti sindacali, Faisa-Cisal, impegnati nel monitoraggio sugli sviluppi dell’intesa tra Busitalia Rail Services S.r.l. e Simet, segnalano la mancata reintegrazione dei lavorati, a seguito del licenziamento collettivo della Simet. Lavoratori, che ad oggi 30 dicembre 2023, non sono stati ancora contattati per gli adempimenti propedeutici alla presa servizio del 1° gennaio 2024, al pari degli altri colleghi.
La Faisa-Cisal rivendica la «sacrosanta rioccupazione» di questi lavorati, che, in termini legali, passa attraverso l’art. 2112 del codice civile al quale Busitalia Rail Services S.r.l. deve dare attuazione. Diritto al lavoro sancito, anche, dagli articoli 1 e 4 della Costituzione repubblicana.
«Chi è stato oggetto di un licenziamento ingiusto - dichiara la nota della Faisa-Cisal - non può oggi essere ignorato da Busitalia Rail Services S.r.l., che deve invece mettere in condizione tutti i dipendenti Simet di essere trasferiti, dal 1° gennaio prossimo appunto, alle sue dipendenze, come sancito nel contratto di affitto intercorso tra le due società. Trascurare questa circostanza sarebbe un errore imperdonabile e darebbe certamente seguito a vertenze legali, dagli esiti prevedibili, in favore dei lavoratori naturalmente, gravando la stessa Busitalia Rail Services S.r.l di spese che riteniamo possano e debbano essere evitate».
«Chi, dal fronte politico, - continua la nota - si è in questi ultimi tempi affrettato a rivendicare la paternità dell’operazione commerciale tra Busitalia Rail Services S.r.l. e Simet, ovvero a gridare al miracolo, sbandierando il salvataggio dei posti di lavoro, riteniamo debba oggi adoperarsi perché Busitalia Rail Services S.r.l. non faccia orecchio da mercante e dia corso all’occupazione dei dipendenti reintegrati dall’autorità giudiziaria all’esito dei ricorsi promossi contro il licenziamento collettivo Simet».
«Il licenziamento al tempo subito dai lavoratori – conclude la nota - ha lasciato un segno indelebile negli stessi, provati dell’impossibilità di condurre una vita dignitosa attraverso il proprio lavoro, che deve, oggi, essergli restituito senza tentennamenti».