È morto Peppino Accroglianò: se ne va una colonna della grande Democrazia cristiana
Per tre volte consigliere regionale della Calabria, dirigente generale dei Ministeri dell'Interno, Lavoro, Poste, Tesoro, Marina mercantile e Partecipazioni statali, si è spento stamani nella sua residenza romana. A dicembre avrebbe compiuto 88 anni
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CORIGLIANO-ROSSANO - Se n'è andato stamani, circondato dall'affetto dei suoi cari, l'On. Peppino Accroglianò. Il tre volte consigliere regionale della Calabria e alto funzionario dello Stato si è spento nella sua residenza romana alla soglia degli 88 anni che avrebbe compiuto il prossimo dicembre. Fu una colonna di quella che fu l'epopea della Democrazia cristiana in Calabria e in Italia.
Nato a Rossano nel 1933, laureato in Scienze Politiche e Sociali con 110 e lode, dopo un’esperienza di lavoro trascorsa nel Gabinetto del ministro dei Trasporti e come dirigente generale di vari Ministeri - Interno, Lavoro, Poste, Tesoro, Marina mercantile, Partecipazioni statali -, poi come consigliere della Regione Calabria per tre consiliature, Giuseppe Accroglianò, detto Peppino, impersona l’italiano colto, vissuto a cavallo dei due secoli 1900 e 2000.
Era esperto in quasi tutti i settori della vita pubblica italiana ma anche internazionale. Quest’ultima anche per la diretta conoscenza della dura vita dei suoi corregionari costretti dalle condizioni economiche dell’epoca ad emigrare pressoché in tutto il mondo. Un’esperienza che l’ha reso ancor più attaccato alle origine, alle tradizioni, ai calabresi in tutta Italia e nei più lontani Paesi del mondo.
Filantropo e amatore viscerale della sua terra d'origine, è stato a fondatore dell’Associazione dei Calabresi per aiutare i giovani, e il Premio Internazionale La Calabria nel Mondo, dedicandovi per fini filantropici e sociali il tempo che gli rimaneva nella molteplicità degli impegni che lo portavano ad interessarsi di politica, pubblica amministrazione, economia, industria, società, occupazione, trasporti, credito, emigrazione, Mezzogiorno. Per tutti questi motivi lo scorso gennaio è stato nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana.