In arresto cardiaco "costretto" a fare la fila per entrare in Pronto soccorso
L’uomo trasferito in elisoccorso a Cosenza. Continuano ad essere lunghissimi e fatali i tempi di accesso in ospedale a Corigliano-Rossano. Non si effettuano i test rapidi e le persone sono costrette a file interminabili, a volte anche lunghe giorni
CORIGLIANO-ROSSANO - L'ospedale spoke di Corigliano-Rossano continua a rimanere teatro di fatti abominevoli. Incomprensibili. Oggi pomeriggio un signore di 65anni del posto, arrivato in Pronto soccorso con un malore mentre era in attesa della visita medica è stato colto da un arresto cardiaco. Ora sta lottando in terapia intensiva a Cosenza dopo essere stato trasferito in elisoccorso pochi minuti dopo aver accusato il malore.
Si potrebbe obiettare che si tratta di una casualità possibile in questi casi. Questo non lo sappiamo e non entriamo nella diagnostica medica, non ci compete. Registriamo, però, i perenni disagi del pronto soccorso "Giannettasio", le lunghe file dietro la porta e viene fuori una domanda: questo signore colto oggi da arresto cardiaco poteva essere visitato prima? Probabilmente sì, se solo nel Pronto soccorso di Rossano non ci fossero file interminabili.
L'uomo, infatti, da quanto si è appreso, non avrebbe avuto accesso al reparto di primo intervento perché al suo interno c'erano altri pazienti che si stavano curando. Già perché quasi tutto il territorio ionico ormai afferisce sul presidio rossanese essendo l'unico punto di emergenza attrezzato di tutto il territorio compreso tra Cariati e Rocca Imperiale.
Sarà stata una giornata infelice anche per via del caldo? Ma questo non giustifica il "troppo pieno" che si registra ormai a cadenza quotidiana all'interno del Ps rossanese. Dove c'è cronica carenza di personale medico e infermieristico e dove, da quando è arrivato il Covid, tutte le operazioni sono rallentate perché l'accesso ai ricoveri nei diversi reparti dello spoke avviene previo tampone molecolare il cui esito non arriva prima di 12 ore. Nel frattempo, però, la gente soffre e le persone che hanno bisogno di cure immediate rischiano di finire vergognosamente nell'imbuto della "sala d'attesa". Proprio lì dove oggi quel signore ha subito un malore, in mezzo agli altri astanti. Una vergogna.