LAMEZIA TERME «Non rinunceremo al nostro simbolo, la Lega sarà presente alle prossime Regionali». E anche nel caso in cui il centrodestra dovesse liquefarsi in un progetto civico bipartisan, il partito di Matteo Salvini è «pronto a correre da solo». I vertici regionali della Lega hanno le idee chiare circa il percorso da seguire fino alle elezioni del 2019. Un messaggio che suona come una risposta alle indiscrezioni secondo le quali Mario Occhiuto, da molti indicato come probabile candidato governatore, sarebbe pronto a puntare su una coalizione trasversale senza sigle di partito. Il progetto del sindaco di Cosenza, dopo aver incassato il niet pubblico di molti big del centrodestra calabrese – tra cui il coordinatore provinciale di Fi Catanzaro Mimmo Tallini e il segretario regionale di Fratelli d’Italia Ernesto Rapani –, deve dunque fare i conti con la presa di posizione della Lega calabrese. Che sembra peraltro intenzionata a sbarrare la strada ai soliti trasformismi pre-elettorali: «Non candideremo mai persone che vengono dalla vecchia politica, i dinosauri troveranno porte chiuse», precisano i maggiorenti regionali. È un messaggio, neanche troppo velato, rivolto a tutti quei rappresentanti istituzionali che, in questi mesi e settimane, hanno avviato i contatti nel tentativo di trovare una nuova collocazione. I vertici leghisti non fanno nomi e negano la «campagna acquisti», ma ammettono il rinnovato appeal di un simbolo la cui attrattività è cresciuta in modo esponenziale dopo il risultato delle ultime Politiche.
LA SENTENZA Mercoledì il ministro Centinaio sarà in Calabria per parlare di agricoltura ma anche per incontrare i militanti. Un segnale di attenzione verso questa regione che segue la tappa ferragostana di Salvini a San Luca. Sono tutti segnali che dimostrano l’interesse politico ed elettorale della Lega verso la Calabria. Tanto più che, adesso, il ministro dell’Interno ha bisogno di serrare le fila in vista dei cambiamenti che presto interesseranno il partito. Proprio per mercoledì prossimo è infatti prevista la sentenza del Riesame di Genova, che dovrà decidere in merito all’eventuale confisca dei 49 milioni di euro di finanziamenti pubblici agli eredi del Carroccio di Bossi e del tesoriere Belsito. Un giudizio negativo accelererebbe la nascita di un nuovo partito – “Lega nazionale” o “Lega delle leghe” – che ingloberebbe i simboli della Lega Nord, ancora presente in 11 regioni settentrionali, e le 9 realtà territoriali del Centro-Sud. In ogni caso, assicurano i responsabili regionali, in Calabria «non ci saranno terremoti, abbiamo una struttura organica che risponderà alle direttive del partito». Il più che probabile varo della nuova Lega avrà, invece, l’effetto di rendere ancora più appetibile un partito in continua crescita di consensi, a livello nazionale (dove avrebbe sforato il “muro” del 30%) e regionale. Tutto questo si traduce, inevitabilmente, in una crisi del Pd e di Forza Italia, anche in Calabria interessati da una diaspora di amministratori e militanti già passati con la Lega o in procinto di farlo. «Noi – puntualizzano dalla segreteria regionale – non abbiamo bisogno di prendere soggetti già precostituiti. Abbiamo aspettato 5 anni per conquistare due seggi in Parlamento e non avremo difficoltà ad aspettarne altri 5 o 6 per ottenerne altri due alla Regione. Possiamo contare su una classe dirigente già formata, siamo il secondo partito del centrodestra in Calabria e sentiamo che le percentuali di gradimento nazionali e locali crescono». Stop ai riciclati, insomma, e inaugurazione di un metodo di cooptazione quasi inedito: «Per entrare nella Lega non basta volare a Roma come avviene negli altri partiti, bisogna consultare la base territoriale. E tutti devono passare dalla sede di Lamezia Terme».
LE ALLEANZE Resta da capire con quali forze politiche verranno strette alleanze e se lo schema nazionale M5S-Lega potrà essere riproposto anche in Calabria. «Il rapporto con il Movimento – spiegano i responsabili regionali – è ottimo, di grande collaborazione, ma in ogni caso noi rimaniamo ancorati alla nostra appartenenza storica, che è il centrodestra. Partiamo da lì ed è lì che vogliamo stare. Bisognerà vedere se anche gli altri partiti vorranno mantenere la posizione o vorranno fare altre cose».
NESSUN CIVISMO È netto, d’altro canto, il no all’ipotesi di coalizione civica paventata da Occhiuto. «Nessuno può determinare la politica della Lega, ci presenteremo col nostro simbolo». Ne consegue che «chi vorrà sposare il nostro progetto dovrà farlo partendo dai punti programmatici e da un candidato alla carica di governatore condiviso e che non dovrà porre veti». La Lega è comunque pronta a una corsa solitaria: «Vogliamo co-partecipare alla vittoria e alla riconquista di una Regione, ma andare da soli non ci spaventa». (Fonte Corriere della Calabria)