8 minuti fa:A San Giorgio Albanese una grande festa di comunità grazie all'evento "Vivi il Natale"
1 ora fa:Statale 106, una rotatoria sostituirà il quadrivio di Sibari: avviato l’iter di approvazione del progetto
4 ore fa:Il pilota Fuoco riceve il Premio Nazionale "Antonio Serra"
5 ore fa:Lo studente Danylo Lipskyi vince il torneo di scacchi organizzato dalla Rete Regis
3 ore fa:Sblocco dei pagamenti ai lavoratori in protesta, Scutellà (M5S): «Bene, ma va garantita continuità»
2 ore fa:Tennis Clinic ad alto rendimento e Torneo Nazionale Open al "Tennis Padel Club San Paolo" di Co-Ro
2 ore fa:Mandorle di Amendolara e clementine della Piana di Sibari, ecco come nasce il Pandolce del Majorana
4 ore fa:"Per la Rinascita di Longobucco" diffida il sindaco sull’acqua potabile: i consiglieri chiedono chiarezza
1 ora fa:Paludi, inaugurata l’installazione “Filo dopo filo: la magia del Natale in un presepe all’uncinetto”
39 minuti fa:A Cariati bambini in campo per la pace al Secondo Memorial Gino Strada

Il potere logora sempre chi non ce l’ha. Pensionati (non tutti) alla riscossa

1 minuti di lettura
Ad un certo punto su alcune persone che hanno rivestito alti incarichi nella burocrazia e nella pubblica amministrazione dovrebbero ordinare l’embargo sulla professione. Nel senso che una persona che per oltre trent’anni ha gestito a suo modo un potere – nella buona e nella cattiva sorte – e rivestito un ruolo di comando, quando arriva il momento della pensione, dovrebbero godersi il meritato riposo. La consuetudine è questa, ma non per tutti. Solitamente, più è alto il ruolo rivestito durante la “vita lavorativa” più quando arriva il momento della quiescenza non si può fare a meno di continuare a tenere le mani in pasta, ad interessarsi di cosa accade. Di tentare, in qualche modo, di continuare a tenere le redini di quel cavallo del potere che hanno tenuto in mano per anni. Perché lo fanno? Interessi, smania di onnipotenza, o semplicemente perché – succede e come se succede - negli anni di lavoro hanno seminato così tanta zizzania, così tanto livore che quando arriva il momento della pensione hanno paura che “il mal prodotto” possa ritornargli indietro. Da pensionati bisogna vivere da pensionati, leggere più giornali, interessarsi della vita sociale e godersi il meritato riposo, gli affetti e anche il gruzzolo di soldi che si è riusciti ad accumulare. Ecco, allora, la necessità di un embargo sulle professioni, così che non si creino ingerenze e magari anche cattiverie. Perché, come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato ma ci si indovina sempre. Con l’aggravante che quelle cattiverie “fuori servizio” diventano ancora più pericolose e cariche di acredine perché prive di responsabilità dirette. Ma questo è un altro problema, un’altra storia che riguarda chi, tra coloro che ricoprono ruoli nella pubblica amministrazione, dovrebbero tenere la schiena diritta e non lo fanno. Il fatto è che il potere logora sempre chi non ce l’ha.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.