Politiche, tutti convocati, tutti presenti. Alla direzione del Pd di oggi i rappresentanti calabresi parteciperanno in massa, come non succedeva da tempo. Troppo importante l’appuntamento per disertarlo. Oltre al programma elettorale, infatti, nel corso della riunione (convocata alle 18) verrà approvato il regolamento per le candidature e saranno assegnate le deroghe per i parlamentari (quelli che hanno superato il limite di tre mandati) e i consiglieri regionali. Da quel momento in poi, il Pd sarà ufficialmente in campagna elettorale e la lotta per un seggio entrerà davvero nel vivo. Ecco perché nessuno dei big calabresi ha intenzione di disertare la Direzione. Ci sarà anche il governatore Mario Oliverio, finora tagliato fuori da qualsiasi trattativa. La speranza del pattuglione dem è che Renzi, alla fine, trovi il tempo di affrontare anche il nodo delle candidature in Calabria. Qualche punto fermo, malgrado le incertezze tipiche delle vigilie elettorali, il segretario del Pd sembra averlo messo. E, di riflesso, riguarda anche la Calabria. Mentre tutti i ministri in carica (eccetto Finocchiaro e Poletti, che non dovrebbero ricandidarsi) correranno nei loro rispettivi collegi – Franceschini a Ferrara, Delrio a Reggio Emilia e Orlando a La Spezia –, il capo del Viminale Marco Minniti potrebbe essere esentato dalla sfida a Reggio Calabria. Per lui sarebbe pronto il posto da capolista nel proporzionale della Campania. La “deroga” riguarderebbe anche Maria Elena Boschi, per la quale rimane sempre forte la possibilità di un piazzamento nel listino Sud della Calabria. In ogni caso, le candidature rosa del Pd dovranno tenere conto anche della presenza dell’ex assessore di Reggio e componente della segreteria nazionale Angela Marcianò, le cui quotazioni sono salite negli ultimi giorni.
POLITICHE, LE ALLEANZE
Ogni previsione, tuttavia, deve fare i conti con le richieste dei possibili alleati. Quella della coalizione è una questione ancora aperta, benché manchino solo pochi giorni alla presentazione di simboli e apparentamenti (il termine è fissato al 20 gennaio). L’accordo con Civica popolare di Beatrice Lorenzin è ormai chiuso, così come quello con +Europa di Emma Bonino. Rischia invece di saltare la trattativa con Insieme, la lista creata per accogliere pisapiani, verdi e socialisti. Civica popolare avrebbe chiesto sei posti sicuri in tutta Italia (Lorenzin, Dellai, Casini, Galletti, Olivero e un esponente di Idv), +Europa quattro (Bonino, Della Vedova, Tabacci e Magi). Sono richieste che comunque non riguardano la Calabria, dal momento che al di sotto del Pollino il centrosinistra non può contare sui cosiddetti collegi di “fascia A”, cioè quelli blindati. Ciò non vuol dire che gli alleati del Pd rinunceranno a schierare i loro uomini. In prima fila c’è il presidente della commissione Giustizia del Senato Nico D’Ascola, in corsa per un collegio nel Reggino. Probabile anche una ricandidatura della deputata uscente Rosanna Scopelliti. A Crotone, invece, Civica potrebbe ripresentare la sottosegretaria Dorina Bianchi. La lista di Bonino per il momento sembra puntare su tre nomi, tutti per il proporzionale: a Sud l’assessore di Reggio Saverio Anghelone; a Nord Sergio Stumpo ed Emilio Quintieri.
GLI UNINOMINALI
Il problema vero, per il centrosinistra, è piazzare uomini nei 12 collegi uninominali, dati per perdenti in quasi tutti i sondaggi. Il Pd, ovviamente, non potrà chiamarsi fuori dalla sfida: ecco perché una soluzione potrebbe essere quella di schierare al maggioritario personalità incluse anche nel più sicuro listino proporzionale. L’onere spetterà, in primo luogo, ai parlamentari uscenti. Bruno Censore affronterà l’uninominale a Vibo, Enza Bruno Bossio o Stefania Covello a Cosenza, Ferdinando Aiello a Corigliano. Il segretario regionale, Ernesto Magorno, con ogni probabilità sarà capolista nel proporzionale Nord.
Fonte: Corriere della Calabria