Tis, Crosia aderisce alla piattaforma ma per Aiello «non è la soluzione concreta alla stabilizzazione»
La sindaca rimarca: «Non c’è copertura finanziaria. Tante Amministrazioni, la mia inclusa che notoriamente versa in condizioni di dissesto finanziario, non possono far fronte all’impegno economico che questo processo richiede»

CROSIA – Il Comune di Crosia aderisce alla piattaforma per la stabilizzazione dei Tis, ma il sindaco Maria Teresa Aiello resta ferma sulle sue posizioni.
Alla luce della riunione Anci indetta domani, mercoledì 18, a seguito della forte mobilitazione dei sindaci di tutta la Calabria, la prima cittadina è sempre più convinta: «Non è questa la soluzione concreta alla fine del precariato dei nostri tirocinanti – sostiene – dal momento che tante Amministrazioni, la mia inclusa che notoriamente versa in condizioni di dissesto finanziario, non possono far fronte all’impegno economico che questo processo richiede».
«La manifestazione di interesse è stata avviata dalla Regione Calabria – entra nel dettaglio – senza alcun reale confronto con i sindaci del territorio provocando un netto e pericoloso scollamento tra la situazione reale e le aspettative, giuste e condivisibili, dei lavoratori. Il rischio è quello di avviare un processo senza nessuna copertura economica e privo di certezze sia per i Comuni, per i quali resta sconosciuto sia l’importo pro capite annuo per ciascun tirocinante che il numero di anni di erogazione dello stesso che la Regione Calabria si impegna a corrispondere, sia per i tirocinanti stessi. La toppa rischia di essere peggiore del buco».
Il nodo cruciale infatti resta quello delle risorse. «Come si può parlare di stabilizzazione quando le uniche risorse storicizzate messe a disposizione dei Comuni, a carico del Bilancio dello Stato, sono del tutto insufficienti per garantire agli enti la sostenibilità del processo?».
«Sebbene Crosia abbia aderito alla piattaforma, ritengo necessaria l’apertura di un tavolo tecnico che coinvolga oltre alla Regione anche i sindacati per avviare un percorso condiviso che sia fatto di passi sostenibili lontani dai classici giochetti prendi tempo orientati allo scarica barile» conclude.