Casa Serena, per Avena (AV) urge «un cambiamento che abbatta le logiche di potere»
La remissione del mandato da parte del Collegio dei Revisori dei Conti non è ancora ufficiale ma secondo il consigliere la struttura «merita un assetto gestionale nuovo, fondato sull’autonomia, la sobrietà e la centralità della persona anziana»

CASSANO JONIO - «Apprendo da fonti informali della remissione del mandato da parte del Collegio dei Revisori dei Conti di Casa Serena, ente partecipato dal Comune di Cassano Allo Ionio. Anche in assenza di una comunicazione ufficiale, la notizia impone attenzione e trasparenza. Non si tratta di una semplice formalità, ma di un fatto rilevante, che potrebbe segnare l’avvio di un percorso di discontinuità nella gestione dell’ente». Così in una nota Antonello Avena, Consigliere Comunale del Comune di Cassano di ArticoloVentuno.
«Secondo quanto emerge - dice - la decisione non sarebbe maturata all’improvviso. Da tempo si registrerebbero segnali di una forte distanza tra il Collegio e l’indirizzo gestionale del Consiglio di Amministrazione, legata a scelte non condivise. In particolare, le recenti manifestazioni di interesse per l’assunzione di personale avrebbero generato forti perplessità, inducendo i revisori – secondo indiscrezioni – a esprimere preoccupazioni sulla sostenibilità finanziaria dell’ente. Se tali elementi fossero confermati, si rende necessaria la sospensione immediata delle procedure di assunzione in corso, in attesa delle opportune valutazioni tecniche, contabili e istituzionali. Proseguire in assenza di chiarezza aggraverebbe ulteriormente la situazione».
«Ma il problema non si esaurisce qui. Da anni una larga parte della cittadinanza – soprattutto fuori dalle stanze del potere – avverte la necessità di un cambiamento profondo nell'ente. Non basta sostituire gli amministratori: occorre superare un intero modello gestionale che ha perso ogni legittimità, credibilità e trasparenza. Il nodo non è solo tecnico. È politico. E riguarda un sistema che negli ultimi decenni ha alimentato logiche opache, gestioni autoreferenziali e decisioni scollegate dall’interesse generale. Limitarsi a qualche aggiustamento non basta. Serve un passo indietro da parte di tutta quella vecchia politica che ha contribuito a mantenere in vita, per anni, un impianto ormai logoro».
«In questo scenario, non può più dirsi estranea nemmeno la Regione Calabria, che per funzioni e responsabilità è chiamata a esercitare un ruolo attivo di indirizzo, coordinamento e vigilanza. Il silenzio istituzionale non è più tollerabile. Casa Serena ha bisogno di un vero punto di svolta. Serve un cambio di approccio radicale, non un maquillage. Un assetto nuovo, fondato su trasparenza, competenza e rigore amministrativo. Un ente pubblico non è uno spazio da occupare o spartire, ma un presidio civile e sociale da servire con responsabilità. Non c’è nulla di personale nei confronti di chi ha guidato finora l’ente. E le responsabilità sono più ampie, e coinvolgono anche chi li ha preceduti: il problema è strutturale, non contingente, e affonda le radici in pratiche e logiche che si trascinano da tempo».
«Per questo, proprio nel rispetto delle istituzioni e dell’interesse collettivo, riteniamo che gli attuali amministratori debbano ora fare un passo indietro, affinché la nuova Amministrazione Comunale possa davvero lavorare a una nuova fase, da costruire con serietà e coraggio, libera dalle incrostazioni di potere, dalle logiche clientelari e dalle complicità trasversali che hanno frenato ogni cambiamento. Casa Serena merita un assetto gestionale nuovo, fondato sull’autonomia, la sobrietà e la centralità della persona anziana, da tutelare non come oggetto di procedure ma come cittadino portatore di diritti. E ci batteremo per questo, in ogni sede. È il momento della discontinuità vera».