Iacobini e il sogno di una Cassano unita che corre spedita verso il futuro
Il neo sindaco, intervenuto ieri all'Eco in Diretta, ha ribadito la voglia di riportare Cassano al centro della narrazione territoriale e, per farlo, dovrà aprirsi al dialogo chiedendo la partecipazione dei cittadini e di tutte le forze in campo

CASSANO JONIO – Il nuovo sindaco di Cassano Jonio ha le idee chiare sul futuro della città che andrà ad amministrare: dovrà riacquisire centralità e, nel farlo, dovrà aprirsi al dialogo chiedendo la partecipazione dei cittadini e di tutte le forze in campo.
Da queste premesse, più volte ribadite nel corso della puntata, si è mossa l’intervista al neo eletto sindaco della città delle terme, Gianpaolo Iacobini, intervenuto per noi all’Eco in Diretta, il talk della nostra testa condotto dal direttore Marco Lefosse (puoi rivederla qui).
A venir fuori è soprattutto il senso di responsabilità che Icobini avverte all’indomani dell’elezione e che spera di non tradire ma, anzi, di riconfermare attraverso tutto quanto riuscirà a realizzare. «Noi lavoreremo mantenendo ben salda la cornice unitaria sulla quale abbiamo lavorato e che abbiamo convintamente sostenuto. Ci dedicheremo ai progetti con la massima serietà e il massimo impegno senza dimenticare quanto è stato fatto, in questo saremo alfieri della continuità».
La nuova stagione amministrativa, segnata dal leitmotiv della campagna elettorale sul “cambiamente”, sarà quindi improntata su una visione differente della città che terrà, però, conto di quanto avviato nel corso della lunga parentesi Papasso, su tutti i progetti Pnrr.
«Il termine delle opere – afferma – è fissato a fine 2026 e Cassano ha deciso di concentrare gli investimenti nella ristrutturazione del patrimonio di edilizia scolastica. Noi, che pure avremmo operato scelte differenti, faremo in modo che tutti i progetti avviati vengano portati a termine entro le scadenze previste così da poter inaugurare una nuova linea di sviluppo attraverso anche altri canali di finanziamento».
L’obiettivo principale è per Iacobini lo sfruttamento sostenibile delle aree naturali che insistono sul territorio quali le Grotte di Sant’Angelo, le terme, il Parco Archeologico.
Centrale dovrà essere anche il rilancio del comparto agricolo. Iacobini, che vede in Sibari il polmone economico e trainante della piana, sogna per questo territorio un’area Pip per imprenditori e produttori agricoli che consenta la trasformazione delle materie prime, oggi lavorate altrove. Insediamenti produttivi, imprese artigianali e stabilimenti di questo tipo potrebbero avviare una catena di sviluppo e lavoro tale da rinvigorire il tessuto economico dell’intero comprensorio.
Ma un tale progetto di sviluppo, che altro non è che uno strumento urbanistico, richiama immediatamente ad un’altra, annosa questione: la carenza infrastrutturale legata alla logistica e ai trasporti.
Sulla vertenza legata alla mobilità Cassano ha attive le sue battaglie che riguardano la bretella ferroviaria di Sibari e lo svincolo della 106. «In base agli atti, la storia della bretella appare archiviata ma abbiamo intenzione di avviare un confronto con Rfi affinché spostino, anche di poche centinaia di metri, il tracciato dell’opera che oggi si sviluppa all’interno di aree e abitazioni private. Se ciò non sarà possibile ci batteremo per un risarcimento “in opere” poiché Sibari pagherà un prezzo altissimo». Tra le possibilità, l’attivazione della stazione di Doria-Cassano, l’ammodernamento della Sibari-Metaponto e l’incremento di nuove tratte.
E nel proporle non è mancata l’occasione per lanciare una stoccata a chi ha reso il tema oggetto di campagna elettorale: «Questo nostro territorio è stato designato, in molte occasioni, come l’anello di congiunzione tra il versante tirrenico e adriatico. Se alle parole devono seguire i fatti è bene che questi fatti arrivino».
Sulla 106, invece, risponde alle polemiche arrivate dalle fila avversarie, in cui si contestava la mancanza di uno svincolo: «La risposta sulla questione è giunta tramite l’assessore regionale Gianluca Gallo che ha rassicurato tutti sulla presenza di uno svincolo al pari di Villapiana. In più, si sta lavorando sul collegamento tra la Statale 534 e Corigliano-Rossano».
Più cauta è apparsa, invece, la sua visione sul tema della nuova Provincia della Sibaritide-Pollino. Iacobini manifesta l’esigenza di un maggiore approfondimento poiché – dice - «non è stata oggetto di un confronto serio tra tutte le parti coinvolte».
Parti che dovranno contemplare necessariamente anche l’area del Pollino, dell’alto Jonio e, non da ultimo, del territorio di Sibari: «È vero che Corigliano-Rossano rappresenta, ad oggi, un’area urbana di indiscutibile importanza ma è altrettanto vero che in un’ottica territoriale tutto nasce e torna a Sibari, per cultura e per economia. Al di là dei campanilismi credo che, anche dal punto di vista amministrativo, un supplemento di riflessione sul questo vada fatto».