Amendolara, stop al pagamento delle bollette dell'acqua «ma la maggioranza cambia versione»
I consiglieri Calienni, Rinaldi e Gaetano: «Ci opporremo con fermezza a questa eventuale retromarcia. Non permetteremo che gli impegni presi pubblicamente vengano disattesi senza alcuna giustificazione»

AMENDOLARA - «Alla luce delle recenti dichiarazioni pubblicate su alcune testate giornalistiche dal sindaco di Amendolara, sentiamo il dovere di chiarire quanto sta accadendo in questi giorni e di richiamare l’amministrazione al rispetto degli impegni presi pubblicamente».
Inizia così la nota stampa dei consiglieri di minoranza Antonio Calienni, Salvatore Rinaldi e Vincenzo Gaetano, che continuano: «Durante l’incontro con la cittadinanza svoltosi lunedì scorso in sala consiliare, dopo oltre due ore di confronto, si era giunti a una posizione condivisa: sospendere i pagamenti delle bollette dell’acqua e costituire una commissione per valutare alternative e soluzioni tecniche utili a ricalcolare gli importi, riformulare le fatture e tutelare la popolazione. Un impegno assunto davanti ai cittadini, che invitiamo a rivedere il video della diretta pubblicato sulla pagina istituzionale del Comune».
«Ebbene, sembrerebbe che nei giorni successivi, il sindaco abbia smentito pubblicamente quanto detto, dichiarando che l’unica via sarà quella del confronto “caso per caso” tra cittadini e uffici comunali. Una scelta contraddittoria, poco trasparente e che presta il fianco a pratiche personalistiche inaccettabili per chi ha a cuore l’equità e la legalità amministrativa».
«Ci opporremo con fermezza a questa eventuale retromarcia. Non permetteremo che gli impegni presi pubblicamente vengano disattesi senza alcuna giustificazione. E se sarà necessario, siamo pronti a portare i cittadini in piazza per sottoscrivere una richiesta formale di blocco delle bollette e l’avvio di un processo equo e trasparente di riconteggio per tutti».
«I cittadini non meritano ambiguità, ma risposte chiare e rispetto. Noi continueremo a vigilare e a difendere i loro diritti» concludono.