Per la Rinascita di Longobucco contro l'aumento del servizio idrico: «Pirillo ci ha preparato il "piattino"»
«Il costo annuo del servizio a carico dei cittadini passa dal 63% al 100%, circa il 40% in più. Incrementi esosi sia per i residenti di Longobucco Centro che delle Frazioni»

LONGOBUCCO - «Quando parlano i numeri non abbiamo bisogno di troppe parole, parlano i conti nelle tasche dei Longobucchesi. E dopo gli aumenti su Gas, Luce, l'Imu e Addizionale Comunale Irpef ora il Sindaco Pirillo ci ha preparato il piattino, una vera e propria stangata sul servizio idrico integrato 2025». Lo denuncia il gruppo consiliare di opposizione "Per la Rinascita di Longobucco".
«Con delibera di Giunta Comunale n. 18 del 28 febbraio 2025 l’Amministrazione Comunale - si legge nella nota del gruppo - ha determinato le tariffe del servizio idrico integrato 2025. E si tratta di un vero e proprio salasso: 60 (Sessanta) euro in più all’anno per ogni 100 mc consumati. Aumentano tariffe e quota fissa. Il costo annuo del servizio a carico dei cittadini passa dal 63% al 100%, circa il 40% in più».
«Incrementi - vanno avanti - esosi sia per i residenti di Longobucco Centro che delle Frazioni, proprio quelle Frazioni dove il servizio è sempre stato carente soprattutto durante i mesi estivi e dove recentemente alcune strutture sono state sottoposte a sequestro giudiziario dalla Guardia Costiera a causa dell’inerzia amministrativa, incapace di garantire un servizio essenziale».
Un appello al Sindaco Pirillo: «Per eventuali repliche sforzatevi gentilmente di controbattere con fatti e carte alla mano, basta col vittimismo piagnone».
«I vostri "interessati" consigli lasciano il tempo che trovano. Per quel che ci riguarda siamo un gruppo supportato (gratuitamente) da capaci professionisti. I dirigenti e i contabili falliti li lasciamo a voi; a voi che li avete raccattati a destra e a manca, pagandoli con il denaro pubblico e portando al dissesto le casse comunali. Noi non ci facciamo consigliare da ingegneri, geometri e avvocati che si sono cancellati dai loro albi professionali e che non conoscono u Campanaru».