Un consiglio comunale "lampo" liquida velocemente variazioni finanziarie, debiti fuori bilancio e... polemiche
Chi pensava che quella di oggi sarebbe stata un'Assemblea Caporetto per Stasi è rimasto deluso. La puntuale e incalzante polemica dell'opposozione è scivolata via come l'olio. Rinviato il punto all'odg sulla Statale 106
CORIGLIANO-ROSSANO – E anche questo secondo e ultimo Consiglio comunale incentrato sui temi di Bilancio è scivolato via come l’olio e quella seduta che per alcuni sarebbe dovuta diventare una Caporetto per Stasi, alla fine, si è chiusa senza molti patemi d’animo. Certo, non è mancata la polemica, naturale, giusta e scontata dell’Opposizione, ma non è venuto fuori nulla che già non si sapesse, che non fosse noto. Vi è da dire, però, che quello che si è celebrata stamani a Piazza Santi Anargiri, nell’ultimo giorno utile 2024, è stata un’Assemblea civica a metà che, data la contingenza del periodo, ha fatto registrare anche qualche defezione nell’emiciclo. Dei 17 punti all’ordine del giorno, ne sono stati trattati solo 13, depennando temporaneamente dalla lista l’approvazione del nuovo Regolamento di Contabilità comunale, l’approvazione delle nuove aliquote IMU del 2025 e poi ancora la risposta all’interrogazione del consigliere Straface sulla pratica Pinqua e la ratifica del Parere alla Variante Urbanistica e al Vincolo Preordinato all’Esproprio dell’Aree Interessate alla realizzazione della nuova Statale 106 Sibari-Coserie. Argomenti depennati stamani a causa di una improrogabile esigenza del segretario comunale supplente (il titolare Lo Moro è in malattia dopo l’incidente accorsogli proprio ai margini dell’ultimo Consiglio) ma rinviati alla prossima seduta utile che sarà convocata presumibilmente dopo la pausa festiva.
Sul piatto, però, stamattina ci sono stati altri argomenti caldi, come la ricognizione annuale delle società partecipate, le variazioni di bilancio che hanno riguardato – tra gli altri – anche lo scottante capitolo del Turismo ed il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Di questi ultimi ne sono venuti fuori ben otto, tutti derivanti da contenziosi in atto e che interessano diversi settori comunali, per un importo totale di 407mila euro. «Una somma – come spiegato dalla responsabile dell’Ufficio del contenzioso, Maria Caruso - inferiore al fondo rischi e contenziosi di 500 mila euro già approvato nelle more dell’ultimo previsionale di bilancio».
A scaldare il Consiglio, però, è stata la vicenda delle partecipate, una su tutte: la Meris. La pratica del Mercato Ittico di Schiavonea è un mantra che ritorna sempre per la cervellotica gestione comunale che l’ha accompagnata sin dalla sua nascita. A stuzzicare il sindaco Flavio Stasi e il commissario liquidatore della società, Tonino Fusaro, a colpi di fioretto, è stata Pasqualina Straface: «La cosa che continua a preoccuparci è che fino a quando la Meris non uscirà dallo stato di liquidazione non potrà partecipare ai tanti bandi predisposti dalla Regione Calabria e rivolti alla pesca». “Secca” la replica del primo cittadino: «Abbiamo dato un’accelerata alla chiusura della liquidazione (che avverrà nel gennaio 2025) proprio per consentire alla Meris di concorrere a tutte le opportunità che arrivano dai bandi. La scelta di ripianare i debiti e accantonare delle somme è proprio il sintomo di questo impegno». Ma sulla Meris la questione è andata oltre e ad insistere è stata sempre la Straface: «Ci sono problemi contingenti che non vengono risolti». E uno di questi sarebbe la “pratica” del battitore d’asta «che – ha ricordato la pasionaria di Forza Italia – solitamente viene scelto attraverso una selezione pubblica mentre in questo momento abbiamo una figura messa lì arbitrariamente senza aver vinto alcun bando di gara». Sul mercato ittico, ancora, pende la vicenda della legittimità urbanistica di alcune strutture sulla quale ha chiarito Stasi: «Stiamo andando avanti per la bonifica dell’area dai fabbricati abusivi ma dobbiamo essere legittimati a farlo dall’Autorità di Sistema».
E poi c’è tutto l’affaire legato a quelle variazioni di bilancio in extremis. Ecco, era qui attesa la disfatta stasiana. Che però non c’è stata perché la polemica aizzata dalle minoranze è scivolata come vesellina su una apparentemente coriacea maggioranza. Nel mirino, tra tutte, la spesa sulla Missione turismo: «Un incremento di 355 mila euro della spesa prevista che era già mostruosa e sproporzionata rispetto all’assenza di risultati e di ritorni misurati e misurabili. Siamo arrivati forse ad un nuovo record dell’Esecutivo Stasi: circa un milione e seicento mila euro di risorse letteralmente bruciate in un solo anno in nome di un turismo del quale però non si conosce alcun numero o risultato. Perché se ad oggi continuassimo a chiedere al Sindaco, così come facciamo da mesi, di fornire non a noi ma alla Città, un numero soltanto che possa confermare l’adeguatezza o la corrispondenza di quella spesa pubblica, ci troveremmo, così come ci troviamo sulla base delle evidenze e dei documenti, di fronte ad un assordante silenzio». Lo ha detto e ribadito Pasqualina Straface durante il Consiglio comunale e ai margini dell’assemblea civica.
«Chi decide l’incremento? Il Sindaco, nella sua stanza? Basta solo una variazione di bilancio? Con chi ci si è confrontati in merito? Ci sono studi, analisi, report, statistiche, dossier?» Questa la sequenza di domande della consigliera comunale a Stasi che nel frattempo era seduto negli scranni di governo con un imperturbabile volto sorridente. «Degli indicatori – ha aggiunto - che ovunque il turismo rappresenta una fonte di reddito vengono considerati la bussola dell’azione di governo, non vi è traccia parlando del grande capitolo dello spreco che continua ad essere prodotto a Corigliano-Rossano. Anzi, stando ai pochi numeri che quest’Amministrazione Comunale non è in grado di nascondere, ovvero quelli sulla tassa di soggiorno, emerge un quadro del tutto fallimentare della cosiddetta missione turismo che dovrebbe essere frenata invece che aumentata, se è vero come è vero che negli ultimi 3 anni, a fronte di uscite almeno bi-milionarie per intrattenimento sociale concentrato in poche ore estive, il comune ha incassato per la tassa di soggiorno 234 mila euro nel 2022, 304 mila euro nel 2023 e 291 mila euro nel 2024».
Poi l’altra grande questione. Quella sulla gestione Soget. «Si mettono in previsione somme di riscossione di cui nessuno ha contezza e di difficile esigibilità per poi inviare ai cittadini, come sta accadendo in questi giorni, carichi di bollette già scadute per il pagamento dei servizi comunali comprensive di more». Questo, invece, è quello che ha denunciato la consigliera di opposizione, Marisa Caravetta chiedendo poi «una dilazione dei pagamenti» per evitare di mettere in difficoltà migliaia di famiglie corissanesi.
Ebbene, chi si aspettava una garibaldina risposta e una replica piccata, infuocata della maggioranza a queste stuzzicanti, nette, diverse posizioni è rimasto deluso. Stamattina l’imperativo categorico era: sbrigarsi!