Caso Gentile, Report mette in luce tutti i dubbi sul riconteggio delle schede
L’inchiesta condotta dalla redazione di Sigfrido Ranucci ricostruisce una storia tutta calabrese e raccoglie le testimonianze «approssimative» di alcuni cittadini - GUARDA IL SERVIZIO
ROMA - La redazione di Report (Rai 3) guidata da Sigfrido Ranucci ha sollevato un vaso di Pandora, raccontando una storia tutta in salsa calabrese per l'ottenimento di un seggio in parlamento. È la storia dello scranno rivendicato da Andrea Gentile alla Camera dei Deputati, a danno del Movimento 5 Stelle e, in ultimo riflesso, della parlamentare di Corigliano-Rossano Elisa Scutellà, che - qualora la Giunta delle Elezioni insediata a palazzo Montecitorio - dovesse dare ragione alle ragioni del forzista cosentino, figlio dell'ex senatore e sottosegretario, Antonio Gentile, dovrebbe appunto lasciare il suo spazio nell'emiciclo. Ci sono, però, tante cose che non tornano. Ma soprattutto non tornano i voti, o meglio non torna la procedura, il metodo di assegnazione delle preferenze avvenuto con un criterio che sarebbe fuori dagli schemi della legge elettorale. Almeno questo sentendo le posizioni dei legali di Elisa Scutellà e delle ricostruzioni fatte proprio da Report in un'articolata e dettagliata inchiesta, racchiusa in 20 minuti di servizio trasmesso nella puntata di ieri (rivedilo qui).
A seguito del ricorso di Gentile, nel luglio scorso la Giunta per le elezioni di Montecitorio ha disposto il riconteggio, che ha rivelato un'anomalia significativa: nel collegio uninominale Cosenza 2, la percentuale di schede bianche è risultata pari al 10%, a fronte di una media nazionale che si attesta intorno al 3%. La deputata pentastellata Anna Laura Orrico ha sollevato il problema in Aula, evidenziando che le schede bianche erano risultate confermate da presidenti di seggio e testimoni, creando un clima di preoccupazione per le anomalie riscontrate.
Report ha evidenziato come il riconteggio abbia premiato Gentile con oltre 700 voti, mentre Elisa Scutellà del M5s (entrata quale migliore degli sconfitti andando a prendere proprio il posto della Orrico candidata all'Uninominale del Collegio Cosenza 2 e inserita anche nel listino bloccato) si prepara a perdere il suo seggio. «Solo un seggio della Camera è coinvolto», ha sottolineato Giulia Presutti di Report che ha condotto l'inchiesta, rimarcando come Gentile abbia basato il suo ricorso su testimonianze di circa 80 cittadini, molti dei quali legati a lui politicamente, che avrebbero riscontrato anomalie durante le votazioni.
La questione si complica ulteriormente: «Su 414 voti riassegnati, 320 sono andati a Gentile» - ha ricordato la Presutti, mentre un presidente di seggio ha dichiarato a Report che «è impossibile non vedere quei segni» e che l’idea di falsificare il voto è «una follia». In questo clima di incertezze, sono emerse anche testimonianze di ex consiglieri comunali, i cui racconti risulterebbero - a detta della giornalista di Rai 3 -discutibili e privi di riscontri.
Una questione di legalità e trasparenza che attraversa la Calabria, sollevando interrogativi sulla libertà del voto. Così, mentre Andrea Gentile si appresta a tornare in parlamento, il Movimento 5 Stelle ha esposto il tema dell’onestà come una battaglia non solo del partito, ma di tutti i cittadini democratici.