Istituzione Nuova Provincia Sibaritide-Pollino, Iemboli: «Una sfida affascinante»
«Ci sono le condizioni per iniziare a lavorare in questa direzione: è cosa complessa ma come tutte le cose è possibile, rappresenta una sfida per la quale vale la pena impegnarsi. Una battaglia di riscatto»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Chi fa da sé fa per tre», un vecchio detto che è quanto mai attuale nell’area dell’alto Jonio cosentino che va da Cariati a Belvedere del Malvento nel comune di Oriolo al confine con la Basilicata, ivi compresa l’area interna con i molti comuni che hanno infrastrutture precarie e che vivono drammaticamente l’isolamento e la mancanza dei servizi essenziali. Un territorio che è rappresentato da una classe politica salottiera frutto del peggiore sistema elettorale e comunque non all’altezza dei problemi di cui soffrono i cittadini. Di recente il sindaco della città di Corigliano-Rossano ha proposto l’istituzione di una nuova Provincia per questa area vasta dell’alto Jonio con l’obiettivo di curarne gli interessi e promuoverne lo sviluppo visto che sono funzioni proprie attribuite all’ente intermedio, ivi compresa la funzione di progettazione, costruzione e manutenzione della rete stradale nonché la vigilanza del territorio di competenza».
È quanto dichiara in una nota stampa Enrico Iemboli, che così continua: «Potrebbe essere una occasione di rilancio per questa vasta area del Meridione d’Italia per la quale già negli anni novanta fu costituito un comitato (del quale facevo parte) e fu proposta l’istituzione della provincia “Sibaritide-Pollino” che ebbe il parere favorevole da parte del Consiglio della Regione Calabria nella seduta del 12 dicembre 1990 ed in seguito presentata al Governo per le necessarie decisioni. L’iter della proposta fu da noi del comitato seguita riuscendo a farla incardinare in un disegno di legge (atto Senato n. 978) presso la I^ Commissione Affari Costituzionali dove poi si arenò per fine della legislatura».
«Dagli anni novanta ad oggi - prosegue - la normativa è stata modificata e ridefinita dalla legge 7 aprile 2014 n. 56 (cosiddetta legge Delrio) che comunque ha lasciato alle Province l’autonomia statutaria, normativa, organizzativa e amministrativa, nonché autonomia impositiva e finanziaria nell’ambito dei propri statuti e regolamenti e delle leggi di coordinamento della finanza pubblica. Si capisce bene quanto importante sia il ruolo della Provincia per i Comuni che ne fanno parte e siccome la storia è in forte debito con questa fascia di territorio penalizzato dalla mancanza di sviluppo, è necessario riprendere questa battaglia per uscire dalla provincia di Cosenza e crearne una nuova che sia più vicina ai cittadini ai quali assicurare servizi rapidi nonché la realizzazione delle infrastrutture di competenza».
«Ci sono le condizioni per iniziare a lavorare in questa direzione, devono da subito essere coinvolti tutti gli altri comuni e insieme fare sintesi per immaginare un percorso che porti all’obiettivo. Sull’istituzione della nuova Provincia si è già espresso favorevolmente il sindaco del comune di Castrovillari, un segnale importante per un lavoro di sinergia, ma ulteriori condivisioni possono venire dalle diverse associazioni del territorio nonché dai sindaci degli altri comuni del territorio nel quale si trovano ubicate cittadine di grosse dimensioni demografiche come Cassano Jonio, Crosia, Castrovillari, Longobucco, Cariati, Trebisacce, ecc. alle quali per effetto della fusione si aggiunge la città di Corigliano Rossano, che, da sola è più grande di Cosenza sia per estensione territoriale e sia per popolazione. Basta con le diatribe di campanile, è importante unire le volontà di ciascun comune per fare una forza che permetta a questa vasta area di migliorare la qualità della vita con più occasioni di lavoro oltre che di avere più e migliori servizi nel campo della sanità e dei trasporti».
«È necessario essere fin da subito operativi per cui sono certo che il comune proponente si attiverà per coinvolgere gli altri amministratori locali, la società civile, le forze sindacali, il mondo associativo. Come è stato fatto per la “fusione”, una realtà che assegna un ruolo rilevante a questa città, è importante che anche la cittadinanza si attivi con proprie iniziative per sostenere la proposta. Non sarà una cosa facile ma nulla è impossibile, non è più il tempo dell’apparire ma quello del lavoro con una ritrovata serietà da parte di ciascuno, specialmente dei politici eletti. Operatività, unità e compattezza deve essere la forza trainante e distintiva al fine di restituire “dignità” a questa area che, oltre ad essere di vaste dimensioni e con sufficiente popolazione, vanta una delle più forti economie della Calabria con potenzialità di sviluppo eccezionali».
«Con la normativa vigente l’istituzione di una nuova provincia è cosa complessa ma come tutte le cose è possibile, la proposta è affascinante e rappresenta una sfida per la quale vale la pena impegnarsi. Abbiamo il dovere di farlo per cercare di cambiare il destino di questa area che da decenni è abbandonata e dove la politica si autoalimenta facendo leva su un sistema elettorale scandaloso. Dimostrino gli eletti di essere presenti in questa battaglia di “riscatto” in modo da non essere considerati dalla maggior parte dei cittadini come inutili e immeritevoli» conclude Iemboli.