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Baker Hughes? Occasione imperdibile anche a costo di «mandare in deroga gli strumenti urbanistici»

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CORIGLIANO-ROSSANO - I cavilli burocratici possono essere risolti, quello che interessa oggi è non perdere l'occasione di un investimento epocale per rilanciare le aspettative di una città e di un territorio che vivono una grande depressione economica, produttiva e occupazionale. È, questo, nell'estrema sintesi il pensiero di Francesco Madeo e Giuseppe Candreva, rispettivamente segretario cittadino e capogruppo in Consiglio comunale del Partito Democratico; quindi dei due più alti in grado del partito della Schlein in città.

I democrat non vogliono che la città perda la grande occasione di avere un sito produttivo d'avanguardia e che potrebbe rappresentare uno spazio di sviluppo di nuove tecnologie. Tutto il “democratico pensiero” è racchiuso in documento di tre pagine che i due maggiorenti Dem hanno sottoposto alla grande famiglia PD e, quindi, alla città.

«Oggi – scrivono - non è più il momento, se mai lo è stato, di pensare alla città normale. Corigliano-Rossano deve farsi città, deve andare verso un grande progetto, deve esercitare il suo ruolo di leadership, programmare e disegnare, in sinergia con gli enti sovracomunali, un progetto complessivo di sviluppo sostenibile e durevole per la vasta area della Sibaritide»

Del resto se questa città vuole prendere la leadership di questo territorio, anche in ottica di una rilanciata autonomia, c'è bisogno che oltre ai numeri demografici esprima autorevolezza economica, produttiva oltre che nei servizi. Ecco, perché, il progetto proposto da Nuovo Pignone Baker Hughes per il Partito Democratico potrebbe rappresentare un ottimo punto d'inizio, soprattutto in una struttura – quella del porto – che in 50 anni di vita non ha prodotto nulla. E a proposito di porto, Madeo e Candreva ricordano un elemento che in questi mesi di acceso dibattito è sfuggito a molti.

«Per affrontare in maniera seria la questione – si legge ancora nel documento - bisogna partire dal ruolo del porto e lo stato dell’arte in cui versa, considerando la vocazione del territorio e il progetto proposto da Baker Huges, e capire se, quest’ultimo, va con questo in contrasto». E poi aggiungono: «Il nostro porto è classificato di categoria II e classe III con funzioni commerciali, industriali, petrolifera, peschereccia, turistica e da diporto... una grande opera ferma, vuota, ... Una infrastruttura con deficienze macroscopiche come la mancanza di collegamento alla rete ferroviaria, alla zona industriale nonché la carenza di dotazioni impiantistiche». Insomma, un vuoto a perdere.

«È evidente – scrivono il segretario e il capogruppo consiliare - che l’intervento proposto, in termini di impatto e inquinamento è compatibile, risultando davvero bassi i rischi, per i quali sarà, comunque, necessario attivare i dovuti controlli... Si può ignorare tutto questo? Il vero nodo da sciogliere è riuscire a rendere compatibili le varie funzioni del porto con le vocazioni del territorio, il rispetto dell’ambiente e uno sviluppo economico-occupazionale. Lasciando da parte i cavilli burocratici, che possono sempre essere risolti, Regione, Comune e Autorità Portuale si siedano attorno ad un tavolo e, nello spirito della leale collaborazione fra istituzioni, stabiliscano le scelte strategiche di assetto e di sviluppo complessivo, spaziale e funzionale, del porto. Ne disegnino le funzioni, partendo da quelle esistenti e previste: commerciale, peschereccia, crocieristica, diportistica, aggiungendo altre possibili attività come, per esempio, quella di semplice assemblaggio di semilavorati proposta dalla Baker Huges... Venga discusso – aggiungono - il problema delle banchine, si trovi il giusto equilibrio, come quello, ad esempio, che le parti potrebbero raggiungere, spostando quanto più possibile le attività dell’azienda nel retroporto o nella zona industriale, pensando, eventualmente, di collegare in maniera funzionale il porto alla zona Asi per favorirne una coerente sinergia».

E poi, una chiusa finale che è un chiaro messaggio a quanti, nella maggioranza di governo a Corigliano-Rossano, rimangono ostili al progetto proposto da BH: «Come PD - concludono Francesco Madeo e Giuseppe Candreva - riteniamo che l’investimento proposto dalla Baker Huges sia un’occasione... purché questo venga realizzato compatibilmente con le vocazioni del nostro territorio e con le altre attività previste nel porto e, se necessario, anche in deroga agli strumenti urbanistici generali».

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.