9 ore fa:Coldiretti Calabria: «Un olio venduto a prezzi stracciati non è italiano né di qualità»
11 ore fa:A Co-Ro la presentazione "Di tante la voce", l'ultimo libro di Nuccia Benvenuto
7 ore fa:«Sybaris è a Sibari». Demma "svela" le ricerche degli ultimi anni: «Tante scoperte e nuove visioni» | VIDEO
8 ore fa:All'evento "Tra possesso e Libertà" la denuncia dello Spi Cgil: «Troppo pochi i fondi per i Centri Antiviolenza»
7 ore fa:L’Università Popolare Rossanese apre le attività con la presentazione del libro "Abbazia Calybita" di Maurizio Traversari
9 ore fa:Anche il Pd regionale scende in piazza contro il Governo Meloni
10 ore fa:Corigliano-Rossano si prepara a far festa per Marco Della Mura
10 ore fa:Cosenza, avviato un dialogo tra il mondo della produzione e della ricerca, per costruire nuove relazioni e visioni
11 ore fa:Francesco Labonia è il nuovo Presidente della Sezione Associazione Italiana Arbitri di Rossano
8 ore fa:A Trebisacce presto sorgerà una nuova scuola

«Solo dando vita a reali processi di coesione territoriale, si potranno creare i presupposti per attrarre investimenti»

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - «Ciclicamente la Questione Meridionale torna alla ribalta. Oggi, poi, in piena stagione PNRR, il tema acquisisce anche rinnovata valenza. Abbiamo un termine perentorio: fine '26. Poco meno di due anni e mezzo per cercare di riequilibrare il Paese; rettificare le sperequazioni tra nord e sud e consentire a chi rimasto indietro di procedere alla stessa velocità di chi invece viaggia spedito».

Così in una nota stampa Domenico Mazza del Comitato Magna Graecia, che continua: «Non basteranno piogge di finanziamenti, il più delle volte parcellizzati e dilapidati in mille rivoli, a consentire al Mezzogiorno di equipararsi al resto del Paese. Non sarà tanto la quantità di spesa investita al sud Italia a fare la differenza, ma la capacità che questo spicchio di territorio avrà di attrarre finanziamenti invoglianti le imprese, italiane ed europee, ad investire in una terra, per certi versi, larva di sé stessa. Commettere l'errore di pensare il Recovery Plan come una spesa risarcitoria ai torti subiti negli anni non renderà il sud un posto migliore. Piuttosto, sarebbe opportuno approcciarsi attivamente all'idea di sovvenzioni finanziare atte a facilitare interventi pubblico-privati. Le richiamate sovvenzioni, invero, potrebbero riverberare benessere e stabilire un deterrente reale all'esodo incontrollabile che, altrimenti, nel giro di 30 anni, porterà il Mezzogiorno all'abbandono totale. Bisognerà studiare, quindi, condizioni che rendano conveniente, per i capitali privati, l'investimento nelle aree del sud, senza pensare ad incentivi distorsivi».

«L'Arco Jonico ha un'opportunità unica: rilanciare i siti industriali dismessi. La loro rigenerazione e il rilancio funzionale rispetto la primaria fonte di sostentamento del territorio rappresentata dall'agricoltura, potrebbe essere la chiave di svolta per una rinnovata prospettiva del territorio. Sarà necessario svecchiare il processo di produzione agricola e modernizzarlo in ottica di produttività e filiera aziendale. Non basta raccogliere il prodotto al fine di inviarlo su altre piazze perché questo venga lavorato. Andranno creati processi industriali puliti per riverberare lavoro, al fine di aumentarne significativamente l'offerta. Bisognerà avere il coraggio di fare qualcosa mai fatta prima per riscrivere la storia di un territorio dalle innate potenzialità, ma spesso dimenticato. Solo così si potrà cambiare il paradigma che vuole uno dei territori più promettenti del Mezzogiorno avviato a processi di periferizzazione, causa decenni di politiche centraliste. I sistemi per invertire la tendenza ci sono, ma vanno saputi pianificare. Non saranno le piccole operazioni di restiling conservativo a declinare in maniera differente le sorti economiche di un territorio».

«Sull'adriatica Pugliese, nella stesura del dedicato CIS (Contratto istituzionale di sviluppo), non hanno pensato a progetti di piccolo cabotaggio. Paesi, Città, Enti di secondo livello, Regione, hanno lavorato in sinergia mettendo a terra un progetto che riverserà circa 600 milioni tra gli ambienti rivieraschi delle Province di Lecce e Brindisi. Si abbia il coraggio di mettere attorno ad un tavolo i Presidenti delle 5 Province che si affacciano sulla baia jonica. Si allarghi ai Sindaci dei Comuni demograficamente più rappresentativi, ai Presidenti delle regioni Puglia, Calabria e Basilicata e si lanci l'idea di un progetto unitario e coerente per tutto l'Arco Jonico calabro-appulo-lucano. Porti, distretti agroalimentari, siti industriali (attivi e dismessi) possono realmente rappresentare il ragionevole tasso di interesse per creare un deterrente all'emorragia demografica in atto. Solo ragionando per aree ad intessere comune, dando vita a reali processi di coesione territoriale, si potranno creare i presupposti per attrarre investimenti. Contrariamente, il destino della Sibaritide, del Crotonese, così come di tutti gli altri ambienti che si affacciano sulla baia jonica, sarà quello di restare piccole aree dalle innate potenzialità, ma incapaci di offrire un futuro ai propri figli» conclude. 
 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.