Madeo (Azione) “giustifica” il suo voto favorevole al bilancio di Stasi: «Non era un voto politico»
L’ex capogruppo del partito di Calenda rilancia: «Il mio voto favorevole perché la Meris ha di fatto aumentato il suo fatturato». E intanto scoppia il giallo sull’utilizzo del logo di Azione: «Non è autorizzato»
CORIGLIANO-ROSSANO - A distanza di ormai quattro giorni dal Consiglio comunale di Corigliano-Rossano che ha liquidato l'ultimo Bilancio consolidato di questa prima consiliatura a guida Stasi, arrivano le “giustificazioni” di Francesco Madeo, già capogruppo di Azione in Consiglio comunale prima che venisse “deposto” dal nuovo corso del partito che in Consiglio comunale, oggi, conta ben sei rappresentanti guidati da Vincenzo Scarcello, dopo il voto favorevole al documento finanziario proposto da Stasi. Stasi che, per Madeo, è stato sempre un pallino fisso e al centro dei suoi attacchi politici nel corso di questi ultimi 4 anni e mezzo di governo.
«Non è stato un voto politico» sottolinea Madeo, prendendosela anche con «le numerose speculazioni fatte da una stampa più o meno libera». Non è stato un voto politico, quindi, ma di merito. «Non si è chiesto di esprimere una preferenza per le prossime amministrative – ribadisce Madeo -, in Consiglio Comunale si è semplicemente chiesto di prendere atto dell'incremento di fatturato, che si nota subito dopo l'attenta e asettica lettura del Bilancio, della Società Partecipata Meris. Per questo abbiamo espresso un voto favorevole». Ma nel documento finanziario, si sa, non c’è solo la questione Meris, bensì tutta una serie di formule e decisioni che riguardano le casse dell’ente e, soprattutto, le scelte di indirizzo di un Esecutivo. Tant’è che, quando i Consigli comunali non approvano i bilanci, l’avventura amministrativa pro-tempore finisce e si va ad elezioni. Ovviamente non sarebbe stato questo il caso. Perché Stasi aveva i numeri per approvare serenamente la misura.
In tutto questo, però, c’è un altro dato – sia politico che di merito – che riguarda proprio l’approccio del consigliere calendiano Madeo alle sorti del Mercato ittico di Schiavonea (MerIS), alla sua martoriata storia e alla lunga fase di commissariamento. Oggi Madeo scrive: «Dobbiamo riconoscere il merito dell'Amministrazione Comunale senza investire su di uno scontro sterile che danneggia i pescatori con le famiglie, oltre che la credibilità del nostro impegno politico. La perdita degli astatori nella piena fase commerciale estiva e i numerosi scioperi per il caro gasolio avuti durante l'anno non hanno intaccato la crescita economica della Società Partecipata, a differenza dell'importante rincaro energetico avuto nell'ultimo anno a livello nazionale al quale il Governo non riesce a dare risposte. Certo – prosegue - non tutte le problematiche sono state risolte. Tra le altre cose, formali e meno urgenti segnalate dall'opposizione, abbiamo nei mesi scorsi segnalato sulla stampa urgenti e reali necessità da affrontare come la razionalizzazione e la valorizzazione del capitale umano della Società, l'aumento dell'attrattività commerciale sia quantitativa che qualitativa della Società attraverso la valorizzazione e la selezione "a bordo" del pescato, abbiamo bisogno di un percorso di formazione degli operatori coinvolti in tutta la filiera ittica per garantire la tracciabilità e la sicurezza alimentare in tutte le fasi, recuperando così un ulteriore margine sui mercati. Questi sono i temi rilevanti da affrontare se vogliamo incidere veramente sul futuro del comparto ittico cittadino e migliorare la vita delle famiglie dei pescatori».
In Azione cambiano le dinamiche e si apre il giallo sul logo
Una narrazione, quest’ultima, che, però, fa a pugni con quella che lo stesso Madeo faceva appena dieci mesi fa, quando, a riguardo della gestione del Mercato ittico, addirittura diceva a Stasi «non sai di cosa parli».
Ma tutto questo sembrerebbe sintomatico di dinamiche che, in realtà, all’interno dei quadri politici cittadini e proprio in vista delle amministrative, starebbero realmente cambiando. Con un Madeo che, probabilmente, vuole mantenere ferma la linea di un partito – Azione – più votato ermeticamente all’opzione democratica, che guarda a sinistra e quindi a Stasi, che non aperto ad una fase interlocutoria più ampia che ingloba anche con il centro destra o, addirittura, concorra in solitaria.
E di questi campanelli d’allarme ne arrivano a iosa. Come, ad esempio, la lettera protocollata all’ufficio di Presidenza del Consiglio comunale da parte del segretario cittadino di Corigliano-Rossano in Azione, Salvatore Francesco Sammarro, vicinissimo a Madeo. Che, nel non autorizzare l’utilizzo del logo del partito ha chiesto alla Presidente Marinella Grillo di «non procedere con la sostituzione del capogruppo consiliare come espressamente richiesto all’ultimo Consiglio comunale, visto che i consiglieri richiedenti non hanno l’autorizzazione all’utilizzo del sindaco all’interno dell’Assise Civica di Corigliano-Rossano». Insomma, una faida tutta interna ai calendiani che ora saranno, per forza di cose, costretti a portare a termine un’operazione verità tutta interna, che sicuramente lascerà pezzi per strada. E tutto questo quando siamo ormai alle porte della campagna elettorale.